«Minacce a Somma Vesuviana», candidato
si ritira e chiede aiuto al prefetto

«Minacce a Somma Vesuviana», candidato si ritira e chiede aiuto al prefetto
di Daniela Spadaro
Giovedì 11 Maggio 2017, 10:50
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Somma Vesuviana. «Intimidazioni e ingerenze» nella campagna elettorale per le amministrative, sopraffazioni così gravi - delle quali tuttavia non è stata resa nota la natura e per le quali nessuna denuncia è stata fatta - da spingere al ritiro un candidato sindaco in pectore, il medico Giuseppe Bianco che era sostenuto anche dal Partito Democratico. Di «intimidazioni e ingerenze» parla il consigliere regionale Carmine Mocerino, cittadino di Somma Vesuviana e presidente della commissione anticamorra, il quale ha annunciato di aver informato il prefetto Carmela Pagano in merito alla difficile situazione. Smobilitazione dalla imminente competizione elettorale anche per la lista «Somma al centro» che, con il Pd, faceva riferimento proprio al candidato Bianco, pur se di «ritiro», non essendo mai stata ufficialmente presentata la lista, è difficile parlare. Controlli e verifiche che dovrebbero essere attuate dalla prefettura su richiesta di Mocerino, dichiarazioni e comunicati ma, finora, nessuna denuncia da parte del diretto interessato né di altri, almeno fino a ieri sera.

Il medico Bianco, primario di chirurgia vascolare al San Giovanni Bosco, era stato scelto quale candidato sindaco dal Pd e alleati, ma già da giorni si vociferava di un suo ritiro, una decisione che sembrava rientrata dopo un'assemblea e relativa foto di gruppo postata sui social, e poi invece confermata con una nota risalente a martedì, giorno in cui ricorreva l'anniversario dell'assassinio di Peppino Impastato, giornalista assassinato da Cosa Nostra per il suo rifiuto di tacere. Poche parole da Bianco: «Non sussistono condizioni democratiche per una corretta e serena campagna elettorale. La mia dolorosa rinuncia faccia riflettere sullo stato in cui versa la politica sommese». Su fatti, circostanze, presunte intimidazioni o minacce, nessuna parola. «Intimidazioni e ingerenze esterne inquinano la competizione ed è compito di chi ha responsabilità, politiche e istituzionali, chiedere che si attivino meccanismi e controlli per non compromettere la regolarità della tornata elettorale. Una scelta doverosa che mi impone l'amore per la mia comunità e il ruolo che ricopro in Regione», dice Mocerino. Intanto, le forze dell'ordine avrebbero escluso coinvolgimenti di criminalità o camorra nella vicenda e, in ogni caso, dopo le varie esternazioni «mediatiche», ieri sera esponenti politici cittadini sarebbero stati convocati dai carabinieri per essere ascoltati. Il Pd, rimasto orfano del candidato sindaco, va oltre: «Denunceremo in tutte le sedi quanto sta accadendo, non è possibile che la nostra comunità sia assoggettata alla paura da chi pensa che per conquistare il potere possa essere utilizzato ogni mezzo fa sapere il segretario cittadino Peppe Auriemma chiediamo alle autorità di vigilare su una libertà pericolosamente messa in discussione». Da chi, da cosa? «Non so di più» - dice Auriemma che spiega di non conoscere dettagli dei presunti «condizionamenti», del resto mai, o non ancora, denunciati da Bianco.
Sulla vicenda è intervenuto anche l'onorevole Paolo Russo, coordinatore di Forza Italia per l'area metropolitana: «Ben vengano i controlli dice Russo ma è singolare la situazione di Somma Vesuviana, città in cui si diffondono note stampa in merito a presunti condizionamenti senza che si pensi a informare prima e tempestivamente forze dell'ordine e magistratura. Mi consta che le denunce si facciano in Procura, soprattutto da parte di chi non dovrebbe derubricare cose del genere a mere questioni locali, ecco: chi sa non taccia ma denunci, e lo faccia prima della presentazione delle liste».