Caos Quarto, Grillo scommette: «Mai ceduto alla camorra». Ma Casaleggio nutre dubbi

Caos Quarto, Grillo scommette: «Mai ceduto alla camorra». Ma Casaleggio nutre dubbi
di Paolo Mainiero
Venerdì 8 Gennaio 2016, 08:20
4 Minuti di Lettura
Beppe Grillo difende il sindaco: «Non ha mai ceduto alla camorra». Ma il Pd insiste: «Hanno la camorra in casa e sbraitano contro tutti». I Dem attaccano e chiedono al ministro degli Interni di verificare se vi siano le condizioni per sciogliere il consiglio comunale. Il caso di Quarto, il comune alle porte di Napoli, il primo in Campania governato dal Movimento Cinque Stelle, impazza e porta ai minimi livelli il rapporto tra Pd e grillini.

I pentastellati si sentono accerchiati, respingono le accuse di collusione con la camorra, ribadiscono che il consigliere comunale De Robbio fu espulso prima che fosse indagato e negano che i suoi 927 voti furono decisivi per la vittoria del sindaco Rosa Capuozzo. Nel Movimento la tensione è altissima. Ieri, quando ha capito che il caso di Quarto stava diventando ingestibile e che la difesa di ufficio affidata ai suoi pretoriani sul territorio si era rivelata debole, Beppe Grillo ha rotto il silenzio che si era imposto. «La camorra non condiziona il M5S di Quarto e il sindaco non ha mai ceduto alle richieste dell'ex consigliere», ha scritto sul suo blog dove ha pubblicato un post con otto domande e risposte sui fatti di Quarto. Un questionario scritto per fare chiarezza sulle vicende emerse dalle intercettazioni dalle quali risulterebbe il tentativo della camorra di condizionare il voto. Grillo ricorda che Giovanni De Robbio fu espulso il 14 dicembre 2015, una decina di giorni prima che ricevesse l'avviso di garanzia, e precisa che «è falso» che i voti dell'ex consigliere furono decisivi per la vittoria. Piuttosto, il comico spiega che il sindaco non ha mai ceduto alle pressioni di De Robbio perchè la gestione dello stadio fosse affidata ai privati. Anzi, da parte del M5s e del sindaco Capuozzo c'è stata la massima trasparenza e che le stesse indagini dimostrano che l'amministrazione e il primo cittadino «sono parte lesa». Del resto, Grillo fa sapere che Rosa Capuozzo non è indagata e che se non ha denunciato De Robbio è perchè «non si è mai manifestata una minaccia tale da evidenziare un reato penale nei suoi confronti ma solo pressioni di tipo politico». Infine, il leader dei Cinque Stelle conferma che il sindaco è pronta ad essere ascoltata dalla Commissione Antimafia. Insomma, è la sostanza del post di Grillo, il M5s è in prima linea contro la camorra e ha gli anticorpi per difendersi. Ma, detto questo, qualche perplessità c'è e sembra che anche Roberto Casaleggio abbia espresso più di un dubbio sulla effettiva estraneità del sindaco alla vicenda. Il timore è che a pochi mesi dalle amministrative (si vota anche a Napoli, dove il M5s punta almeno al ballottaggio) il caso Quarto possa avere conseguenze dirompenti. Si racconta che i più intransigenti spingano per le dimissioni della Capuozzo che è invece intenzionata ad andare avanti ed è impegnata nel rimpasto di giunta.

Le difficoltà del M5s a Quarto offrono al Pd un assist prezioso. I Dem vanno a carrarmato. Giuseppe Esposito, il deputato con una breve esperienza nella giunta Marino a Roma, ricorda che l'«Alfonso Cesarano titolare di una ditta di pompe funebri legato al clan Polverino», quello che organizzò i funerali del boss Casamonica, «è proprio lo stesso Cesarano intercettato mentre dava indicazioni di votare il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle al Comune di Quarto, Rosa Capuozzo». Matteo Orfini è uno dei più agguerriti. «Hanno la camorra in casa - attacca - e invece di affrontare il problema i grillini sbraitano contro tutti. Ma si sa, per loro “la mafia non esiste”». Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd, sollecita il ministro degli Interni Angelino Alfano a verificare se esistano i presupposti per commissariare il Comune di Quarto. «È emerso infatti - spiega Fiano - un quadro preoccupante che getta un'ombra pesante sulla legalità e sulla trasparenza dell'amministrazione del comune campano, che sembra fortemente condizionata dalla presenza della criminalità organizzata». La senatrice Rosaria Capacchione parla di «episodio gravissimo di infiltrazione criminale nella vita democratica di enti locali del nostro Paese». Oggi, in occasione della seduta di consiglio, i Dem terranno un presidio dinanzi la sala consiliare: la manifestazione è stata promossa dalla sezione di Quarto del partito e dai Giovani democratici di Napoli. Attesi, tra gli altri, la stessa Capacchione, e l'eurodeputata Pina Picierno. Preoccupato è Antonio Bassolino, l'unico (per ora) candidato del Pd in campo per le primarie a Napoli. «Uno degli aspetti delicati della seria vicenda di Quarto è la possibile crescita dell'astensionismo, già da tempo il principale partito italiano», dice l'ex presidente della Regione.

Anche il centrodestra entra nella polemica. Maurizio Gasparri attacca frontalmente Grillo. «Farebbe meglio a tacere - dice -. Lui è stato condannato per omicidio ed è l'ultima persona al mondo che può parlare di legalità. Taccia questo ologramma di ex comico che non è nemmeno più utile per fare il pagliaccio». Per il coordinatore regionale di Forza Italia Domenico De Siano il M5s «sia coerente» e faccia dimettere il sindaco. Controcorrente è il leghista Roberto Calderoli. «Ritengo che le colpe di un singolo, in questo caso un consigliere comunale già espulso, non possano ricadere su tutto il movimento: se qualcuno - sostiene Calderoli - ha sbagliato dovrà pagare ma cercare di sputtanare i grillini con polemiche del genere non mi piace e non lo accetto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA