«Cosa possiamo aspettarci da chi utilizza qualsiasi focolaio di protesta, anche non autorizzato, come quello di venerdì prossimo, per far parlare di sè, senza badare all'isolamento in cui fa inabissare Napoli ? Invece di protestare sarebbe il caso di pensare alla città, alle buche, ai rifiuti, ai trasporti, agli asili inaugurati e mai entrati in funzione, ad una sana programmazione delle politiche relative al welfare.
I tempi del liceo - aggiunge - sono finiti. Chissà tra queste mille personalità del sindaco chi manderà a Roma a questo punto. Napoli intanto boccheggia nella stagnazione. Tutto fermo, dagli stadi alle periferie. I primi tre mesi di amministrazione, sono trascorsi senza un solo progetto di sviluppo reale».