Centrosinistra, sfida a quattro ma esplode il caso Ranieri

Centrosinistra, sfida a quattro ma esplode il caso Ranieri
di Fulvio Scarlata
Venerdì 5 Febbraio 2016, 10:48 - Ultimo agg. 17:32
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Chiuse le candidature scoppia il caso Ranieri: l'ex sottosegretario viene escluso dalle primarie e accusa: «Non accogliere le oltre mille firme a mio sostegno è una manifestazione di ottusità burocratica e un grave errore politico».

Il Pd riparte così da uno scontro interno. Con il rischio di nuovi ricorsi «ma non so - dice Ranieri - se ci sono le condizioni per presentarne uno».Con la presentazione delle candidature e delle firme, e conl'esclusione di Ranieri, restano quattro i candidati per le primarie del 6 marzo. Dal più noto Antonio Bassolino, già sindaco, Governatore e ministro, al più giovane Marco Sarracino, 26 anni, segretario dei Giovani democratici, membro della Direzione nazionale del partito. Con Valeria Valente, 39 anni, avvocato, ex leader studentesco ma anche consigliere comunale, assessore e deputato, ci sono gran parte delle componenti del Pd. L'oncologo Antonio Marfella è il candidato del Psi.

«Saranno primarie vere e partecipate per scrivere una bella pagina di democrazia - la soddisfazione del segretario regionale Assunta Tartaglione - lavoreremo per coinvolgere le forze positive della città». «Auspichiamo una competizione dinamica - aggiunge il segretario provinciale Venanzio Carpentieri - per elevare il dibattito politico e far venire fuori un'idea di città capace di rilanciare il ruolo di Napoli». Valente ieri ha dato un segnale affidando le 1208 firme raccolte nei circoli a esponenti della base guidati da Giuseppe Balzamo. «La mia è una candidatura condivisa - spiega - C'è già un grande entusiasmo. Abbiamo di fronte una sfida collettiva per aprire una nuova stagione a Napoli». Oggi Valente inaugura il suo comitato elettorale in piazza Borsa. Si moltiplicano le adesioni in suo supporto: «Corriamo con Valeria» scrive su fb Teresa Armato. «Sosteniamo Valente perché rappresenta la possibilità di esprimere un nuovo gruppo dirigente che in questi anni ha svolto un lavoro complesso sui territori» affermano 15 dei 21 segretari di circoli del Pd con Gianfranco Wurzburger e Salvatore Salzano. E oggi dovrebbe arrivare l'appoggio dell'area Pittella, con Livio Falcone e Emilio Di Marzio. Sarracino, invece, tra un confronto sulla Floridiana («È in uno stato allucinante» dice) e gli incontri con le associazioni, è esploso sul web. «C'è un grande entusiasmo - racconta - con tanti volontari che stanno convergendo da tutta Italia. La mia candidatura è l'atto più rivoluzionario del Pd dopo tanto, tanto tempo».La questione candidatura, tuttavia, non si è conclusa in modo indolore. Il Comitato per l'organizzazione delle primarie ha infatti escluso, all'unanimità, Umberto Ranieri che aveva presentato 1200 firme in suo sostegno di elettori del centrosinistra e non di iscritti al Pd, o a un partito, come prescrive il regolamento.

«Così - denuncia Ranieri - il Pd a Napoli rischia di ridursi ad una sommatoria informe di gruppi e notabili. Trovo sconcertante che a Napoli non sia stata adottata la stessa procedura di Roma e Milano, limitando ai soli iscritti al Pd la possibilità di sostenere i candidati». Secondo Gaetano La Nave, portavoce di Per Napoli, la rete civica che sostiene Ranieri, nei giorni scorsi era stata accettata, informalmente, la possibilità che Per Napoli venisse accolta come una nuova lista nella coalizione facilitando la candidatura di Ranieri. «Invece ci hanno estromesso - dice La Nave - escludendo migliaia di elettori che rischiano di disperdersi».

Secca la risposta del Comitato per le primarie: le regole erano note e condivise da una pluralità di partiti e sono le stesse delle primarie 2011 cui prese parte anche Ranieri. Intanto si tirano fuori i Verdi. «Non partecipiamo alle primarie - dice Francesco Emilio Borrelli - Ci sembrano una resa dei conti tra bande politiche». 

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