Città metropolitana, ecco la giunta:
de Magistris apre ai centristi

Città metropolitana, ecco la giunta: de Magistris apre ai centristi
di Valerio Esca
Sabato 24 Dicembre 2016, 11:00
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Sotto l’albero di Natale arrivano i decreti con le deleghe ai consiglieri metropolitani. Ieri mattina il sindaco metropolitano di Napoli, Luigi de Magistris, ha ufficializzato l’assegnazione delle funzioni ad 11 consiglieri, come previsto dallo statuto dell’Ente. Vicesindaco con super delega David Lebro, che oltre a sedersi sulla poltrona numero due nell’aula di Santa Maria la Nova, seguirà la Pianificazione territoriale, l’Urbanistica e fondi comunitari; ad Elena Coccia Patrimonio culturale, Valorizzazione dei teatri, Grande progetto Pompei; ad Elpidio Capasso Bilancio, Finanza locale e Società partecipate; a Francesco Iovino (comune di Saviano) Strade, Trasporti e Mobilità, Agenzia Area Nolana, Premio cimitile; Domenico Marrazzo (comune di Qualiano) Edilizia scolastica, Tenuta e valorizzazione del patrimonio immobiliare; per Salvatore Pace Istruzione, Formazione e Piano di dimensionamento scolastico; Marco Ponticiello (comune di Melito) Informatizzazione ed agenda digitale; Carmine Sgambati seguirà il Piano triennale lavori pubblici, Polizia metropolitana, Consorzio Sole; Paolo Tozzi (comune di Pozzuoli) ha ricevuto dal sindaco la delega all’Ambiente e Sicurezza delle coste; a Vincenzo Carbone (comune di Palma Campania) sono andate Promozione dello sviluppo economico, Attività produttive, Politiche del lavoro e Formazione professionale; infine a Raffaele Lettieri (comune di Acerra) il Centro unico degli acquisti e Avvocatura. In totale cinque sono i consiglieri comunali di Napoli e sei quelli che rappresentano altri comuni. Ovviamente gli unidici componenti fanno parte dello schieramento di de Magistris.

La delega ovviamente più corposa è quella che il primo cittadino dell’Area metroplitana ha voluto affidare a David Lebro, che al Comune siede tra i banchi della maggioranza. Era nell’area che gli fosse affidato il ruolo chiave di vicesindaco, in un Ente dove la figura del sindaco è importante, ma non sempre presente per ovvi motivi. Da una parte a Lebro è stato riconosciuto il suo impegno in questi anni trascorsi nell’aula di Santa Maria la Nova, dall’altro c’è un discorso che si lega a doppio filo con quanto succede nel Consiglio comunale. Non sfuggirà il fatto che Lebro abbia incassato una carica così imponente nel giorno in cui in Consiglio comunale – ovviamente è un caso - veniva bocciato il piano di esternalizzazione della Napoli servizi e di fatto messo nell’angolo il manager della partecipata Mimmo Allocca. L’amministratore della multiservizi comunale è infatti un uomo di Lebro, che non sembra intenzionato a fare le barricate in difesa di Allocca nel momento in cui scadrà il suo contratto a marzo 2017. Il manager probabilmente verrà sostituito, ma Lebro ha una partita più importante da doversi giocare: un ruolo in giunta. Non per lui ma per l’area cattolica che rappresenta, ancora oggi in attesa di un riconoscimento da parte di de Magistris del risultato ottenuto alle ultime amministrative. Lebro ha incassato con la sua lista «La città con de Magistris» ben 14mila preferenze e da subito ha rivendicato un ruolo di governo, che però non è mai arrivato. Il rimpasto a Palazzo San Giacomo, tanto pubblicizzato nei mesi scorsi da de Magistrs, che annunciò «cambi di casacca entro Natale», non si è mai concretizzato. In fila con lui ci sono anche i Verdi e l’area di Gabriele Mundo, ex Fi ma primo eletto alle comunali della lista «De Magistris sindaco». Oltretutto il sindaco sa bene che il risultato elettorale ottenuto in Città metroplitana è stato trainato da Lebro e Mundo, gli unici tra gli arancioni in grado di muovere voti nella provincia. Un consenso che potrebbe tornare utile all’ex pm semmai dovesse lanciare l’opa sul governo della Regione, un’ipotesi che pare più alla portata di un’eventuale discesa in campo a livello nazionale. 
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