Caos liste a Napoli, in 10 verso l'esclusione. Pasticcio Pd nelle Municipalità: task-force da Roma

Caos liste a Napoli, in 10 verso l'esclusione. Pasticcio Pd nelle Municipalità: task-force da Roma
di Luigi Roano
Martedì 10 Maggio 2016, 08:27 - Ultimo agg. 08:34
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Alle comunali rischiano di saltare 10 liste, alle Municipalità sarà una ecatombe, una mannaia vera e propria che potrebbe produrre tagli fino al 30 per cento tra liste e candidati. In bilico anche un paio di aspiranti primi cittadini candidatisi all'ultimissima ora. I problemi sono trasversali e riguardano, in questo ordine di grandezza, le coalizioni che sostengono Gianni Lettieri, Valeria Valente e Luigi de Magistris. Va sottolineato con forza che le liste di diretta emanazione dei tre principali candidati sono senza ombre e soprattutto sono state accettate e vidimate in pochissimi minuti già sabato, il problema sono le coalizioni. Questa, la fotografia che le commissioni circondariali elettorali hanno scattato a oggi al Parco Quadrifoglio di Soccavo - dove ha sede il Ced del Comune - da un punto di vista appunto delle coalizioni.

Una decina, dunque, sulle 48 presentate al Comune le liste a rischio taglio. Un dato gonfiato dalle liste civiche evidentemente arrivate all'appuntamento della presentazione formale delle stesse liste in maniera approssimativa. Un dato che di concerto evidenzia l'implosione del sistema dei partiti (...). I sottoscrittori delle liste sono stati 35mila, ma ben 3122 hanno firmato o due volte la stessa lista oppure altre liste magari di schieramenti opposti. Si tratta più o meno del 10 per cento. Cosa significa? O c'è stata molta leggerezza nel raccogliere le firme, oppure, e questo sarebbe lo scenario più preoccupante ed è tutto da verificare, ci sarebbe un mercato delle firme. In ogni caso per gli uffici sarà un tema da approfondire. Di per sé, questa condizione delle firme doppie sarebbe motivo di esclusione delle liste coinvolte.

Tuttavia, la tendenza da parte delle commissioni - che giova ricordare sono composte da vicari del prefetto dunque da funzionari del ministero dell'Interno - è di depennare i doppioni. Il problema sorgerebbe però laddove il taglio delle firme farebbe scendere sotto la soglia minima delle 500 firme la sottoscrizione delle liste. In questo caso l'annullamento sarebbe certo.

In questo quadro la classifica delle problematiche - c'è tempo fino alle 12 per eventualmente sanare le situazioni critiche - vede la coalizione che sostiene Lettieri con 3-4 liste in bilico, c'è, per esempio, il caso della Democrazia cristiana. Stesso discorso e stesse cifre per il Pd dove Centro democratico e Napoli Popolare sarebbero alle prese con le documentazioni da integrare. Tra i democrat un bubbone grandissimo è quello delle Municipalità qui addirittura la lista dello stesso Pd sarebbe a rischio in tutte e 10 le Municipalità. I dirigenti del partito provinciale, questo trapela, sono impegnati in queste ore a fornire le integrazioni alla documentazione necessaria all'accoglimento delle liste da parte della commissione elettorale. Fra le altre a maggiore rischio sarebbero le liste della Terza (Stella, San Carlo all'Arena) e della Nona Municipalità (Soccavo, Pianura). E anche la Decima, quella di Bagnoli. Per gli arancioni di de Magistris i casi sono essenzialmente due: «Solo Napoli» che sembra essere stata già rigettata perché avrebbe presentato alcuni documenti in ritardo di una ventina di minuti.

Candidati in questa lista ci sono il vicesindaco Raffaele Del Giudice e Roberta Gaeta, quest'ultima assessore al Welfare, che insieme ad Alessandra Clemente - numero uno di «Dema» - si è dimessa giusto ieri mattina. E poi «Per Napoli» di Gaetano la Nave è a rischio molto elevato. Va da sè che le liste escluse scompariranno anche dalle Municipalità. Cosa può accadere? Di sicuro ci saranno valanghe di ricorsi al Tar che potrebbero mettere a rischio la stessa data delle elezioni. Dovessero essere accolti i ricorsi, mettiamo entro un paio di settimane, le liste che rientrerebbero chiederebbero di allungare i tempi della campagna elettorale. I commissari sono chiamati a prendere decisioni molto delicate, perché c'è anche un risvolto della medaglia. Se non venissero escluse le liste a rischio avrebbero di certo un peso sulla competizione elettorale. E ci potrebbero essere ricorsi ex post che potrebbero addirittura invalidare le elezioni. (...)

Ci sono problemi di quote di genere, o troppe donne o troppi uomini; mancanza dei programmi da parte della coalizioni e dei candidati. E ancora problemi di rendicontazione economica e finanziaria. E infine contrassegni ingannevoli perché troppo uguali tra loro e potrebbero indurre in errore l'elettore. Si sussurra che c'è da fare i conti anche con la legge Severino che è molto rigida rispetto alle candidature di chi è sotto processo o indagato per particolari reati. C'è il precedente del presidente della Regione Vincenzo De Luca il quale - si ricorderà - era candidabile ed eleggibile ma che andava sospeso all'atto dell'insediamento. Condizione poi superata con l'arrivo dell'assoluzione dal processo che lo vedeva coinvolto. Insomma, i problemi non mancano, oggi alle 12 dovrebbe essere fatta finalmente chiarezza. E fanno notare i commissari che i tempi non è che siano così lunghi: 5 anni fa con meno candidati e meno liste, la fumata bianca per aspiranti sindaci e consiglieri è arrivata solo il martedì successivo alla presentazione delle liste. © RIPRODUZIONE RISERVATA