La Corte d'Appello rinvia la decisione:
stop pignoramento al Comune di Napoli

La Corte d'Appello rinvia la decisione: stop pignoramento al Comune di Napoli
di Luigi Roano
Giovedì 18 Agosto 2016, 11:10 - Ultimo agg. 15:04
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Passata la paura del buco nei conti: cade il pignoramento di 80 milioni in danno del Comune. La Corte di Appello si è riunita ieri e ha deciso per il rinvio sulla richiesta di sospensiva fatta da Palazzo San Giacomo del provvedimento arrivato per un risarcimento - che risale alla ricostruzione post-sisma del 1980 - fatta dal consorzio Cr8. Cade il pignoramento perché la richiesta di sospensione dell'esecutività della sentenza è stata contestuale alla richiesta di un differimento della sentenza stessa, mossa fatta «d'intesa con la controparte, visto che il Consorzio CR8 ha promosso una rinuncia al pignoramento notificato il 27 luglio, condizionandolo a tale differimento».

La Corte d'Appello ha rinviato al 13 gennaio, di qui il cessato allarme per il pignoramento che avrebbe complicato - e non poco - il difficile meccanismo dei conti dell'Amministrazione che giova ricordarlo è sempre un Ente in predissesto. La Corte d'Appello ha rinviato al 13 gennaio ma la partita si continuerà a giocare a Roma, sul tavolo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti il 20 settembre che ha convocato tutte le parti in causa per quella data. Perché tanta sollecitudine? La dolorosa vicenda della ricostruzione post-sisma del 1980, ha prodotto 10mila miliardi di lire di contenzioso, a metà degli anni novanta la figura del commissario per la ricostruzione passa dal sindaco facente funzione in quell'epoca a un commissario governativo, però la legge stabilì che i Comuni sono «soggetto legittimato passivo» vale a dire che il contenzioso è per il 90 e passa per cento a carico dello Stato che dà i soldi ai Comuni - in questo caso quello di Napoli - che a loro volta li girano a chi ha vinto il contenzioso ormai quarantennale.

«Non ci sono più pericoli - spiega l'assessore al Bilancio Salvio Palma - la vicenda era e resta paradossale perché noi non c'entriamo se non per una minima parte. Inoltre si parla di opere che sono state pagate e dove improvvisamente sono saltate fuori nuove spese. Ora il Comune andrà avanti senza timori per i suoi conti».

 
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