Conferenza Pd, secondo giorno con l'appello di Minniti: «Ius soli entro legislatura»

Conferenza Pd, secondo giorno con l'appello di Minniti: «Ius soli entro legislatura»
Sabato 28 Ottobre 2017, 10:37 - Ultimo agg. 14:10
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Si è aperta con la lettura di un brano della partigiana Teresa Mattei la seconda giornata della Conferenza Programmatica del Partito Democratico nel museo di Pietrarsa. L'attrice napoletana Roberta Spagnuolo ha ricordato una delle donne più coraggiose della storia dell'Italia Repubblicana, Teresa Mattei, la più giovane eletta nell'Assemblea Costituente, che ha contribuito alla stesura dell'articolo 3 della Costituzione sul tema dell'uguaglianza. Questa mattina è previsto un intervento del ministro dell'Interno Marco Minniti, in serata chiuderà i lavori il presidente del consiglio Paolo Gentiloni.

A mezzogiorno è arrivato al museo di Pietrarsa anche il segretario del Pd Matteo Renzi, che ha preso posto in prima fila tra Matteo Richetti e Marco Minniti. Sul palco nella seconda giornata di lavori hanno fatto staffetta il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, Ignazio Messina per Idv, Angelo Bonelli dei Verdi, Riccardo Nencini per il Psi: interlocutori per la costruzione di una coalizione di centrosinistra in vista del voto con il Rosatellum. Ieri erano intervenuti Benedetto Della Vedova (Forza Europa) e Lorenzo Dellai (Centro democratico). «Noi ci siamo sullo ius soli, partiamo da lì. Dobbiamo lanciare un nuovo centrosinistra al fianco dei cittadini: non perdiamo questa occasione», ha detto Messina. Mentre Orlando ha lodato la scelta del Pd per Micari in Sicilia. «Ho incontrato Renzi e gli ho detto che spero che, nonostante le distanze, possiamo ritrovarci su temi» come ambiente e abusivismo. «Io penso che ci saranno tre poli e poi una zavorra massimalista che cercherà di rompere le scatole alla sinistra riformista. Va siglato un patto con gli italiani, per me le primarie non avrebbero alcun senso», ha sottolineato Nencini.

 

 

Il manifesto per l'Italia 2020
«Questo Manifesto definisce l'orizzonte principale del nostro impegno e apre il percorso di partecipazione e ascolto che promuoveremo in tutto il Paese e nella società italiana per la costruzione del programma di governo da presentare agli elettori per la prossima legislatura». Si legge nel documento programmatico che servirà da base di partenza per la costruzione del programma con cui il Partito Democratico si presenterà alle prossime elezioni. «Un nuovo Patto di cittadinanza è possibile e riconosciamo in queste idee fondamentali il nostro impegno per l'Italia: Il lavoro e l'impresa come dimensioni irrinunciabili della cittadinanza; conoscenza e cultura come prime leve di opportunità: la cura delle persone e delle comunità per l'equità e l'uguaglianza; la sostenibilità ecologica dello sviluppo e della società; le pari opportunità e l'avanzamento dei diritti civili e di cittadinanza; la lotta senza quartiere a tutte le illegalità; l'efficienza dello Stato e il rinnovamento della politica; una nuova Europa casa di pace e cooperazione fra i popoli », si legge nel documento. «Partiamo da Napoli - si legge nel Manifesto dem- nella consapevolezza della centralità di tutto il Mezzogiorno per il futuro del Paese. Quanto abbiamo fatto in questi anni non rappresenta la nostra meta. Noi sappiamo che il nostro impegno ora deve migliorare e rafforzarsi: fare di più e stare sempre all'altezza di questo sforzo è il nostro compito. Non possiamo consentire che il paese venga governato da forze estremiste, intenzionate solo a speculare sulla paura, a investire sulla chiusura e sull'isolamento alimentando facili promesse dopo averci portato sull'urlo del baratro negli anni passati». «Non saranno le battaglie ideologiche per l'uscita dall'Euro o impraticabili proposte neo-assistenzialiste ad aiutare davvero gli italiani. Il Paese non può tornare indietro, l'Italia deve andare avanti. L'Italia ha futuro. E con questa convinzione profonda ci rivolgiamo a tutti gli italiani forti dei nostri valori: uguaglianza, libertà, solidarietà, equità». 

Renzi: «Non c'è nessuna rottura tra il Pd e il governo»
«Non c'è nessuna rottura» tra il Pd e il governo. Così risponde il segretario del Pd Matteo Renzi, a margine dei lavori nel museo di Pietrarsa, dov'è in corso la conferenza programmatica del Pd. E in diretta Facebook annuncia: «Domani tutti insieme, con i ministri, i parlamentari ma anche i giovani millenials faremo il percorso da Pietrarsa a Roma con il treno Pd». La prossima settimana il treno dem si ferma, «ripartiamo il 7 novembre dal Nord Est».

Minniti: «Ius soli entro la legislatura»
Il ministro dell'Interno Marco Minniti, dal palco del museo di Pietrarsa, ha tuonato: «L'adesso è lo ius soli: da qui dobbiamo prendere l'impegno solenne di approvare in questa legislatura lo ius soli. Non è una legge sull'immigrazione ma sull'integrazione, sono due cose radicalmente diverse». «Un grande partito di fronte a una legge di principi si batte, decide, convince. L'unica cosa che un grande partito non fa è rinunciare: noi non rinunceremo», ha sottolineato. «Quello che abbiamo fatto al governo non l'abbiamo fatto da soli. La sfida è lavorare insieme oltre i confini del Pd, per costruire una grande alleanza, governare l'Italia, battere la destra e sconfiggere definitivamente i populismi» ha proseguito Minniti. Serve vocazione «non minoritaria»: «Se si ritira o ci si mette di lato rispetto alla sfida di governo, la sinistra perde se stessa. E questo il popolo della sinistra italiana non lo capirebbe e non lo perdonerebbe».

 


Guerini: «Bankitalia, nessuna pace perché non c'è guerra»
«Non bisogna fare la pace perché non c'è alcuna guerra». Lo ha detto Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, Al suo arrivo al museo di Pietrarsa, a Portici,( Napoli), per la Conferenza programmatica del partito, in merito alla nomina di Visco a Bankitalia. «Si va avanti - ha affermato - si lavora bene come si sta lavorando, cercando di cogliere risultati raggiunti in questi anni e che hanno visto una continuità di lavoro nello spingere la riforma del paese, dal governo Renzi al governo Gentiloni». «Ci sono state posizioni differenti che sono sotto gli occhi di tutti - ha aggiunto - Abbiamo espresso alcune valutazioni in parlamento, dopo la giornata di ieri si chiude la vicenda E guardiamo avanti». «Adesso c'è un lavoro da fare un lavoro sostegno al governo Gentiloni che è forte, chiaro e coeso». «La collaborazione è evidente, stiamo lavorando in piena sintonia - ha sottolineato - c'è stato su questo passaggio una diversa valutazione». «Si guarda avanti - ha proseguito - e si superano le polemiche. La cosa che ci chiedono gli italiani è affrontare i loro problemi come abbiamo fatto in questi anni dobbiamo continuare a fare». Sull'assenza di alcuni ministri dal Cdm di ieri, dice: «Stiamo tutti bene grazie».

Boccia: «Chiedo rispetto per il lavoro del governo»
«Così non si può andare avanti avanti. Gentiloni sta lì perchè glielo ha chiesto il Pd, esattamente come lo aveva chiesto a Letta ed allo stesso Renzi». Così il presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia, parlando con i giornalisti alla Conferenza programmatica del Pd. «Chiedo a tutti di aver rispetto per il lavoro che il Governo sta facendo. Questi non sono stati anni semplice - ha proseguito Boccia - ma sono state fatte cose importanti che dobbiamo mettere a frutto e devono servirci per costruire il programma che, come si vede dalla grande partecipazione a questa conferenza, parte dal basso». «Vorrei che la classe dirigente, in alcuni casi un pò stanca, in altri un pò usurata, non mettesse a rischio tutto questo». Rispondendo alla domanda di un giornalista sull' uscita del presidente del senato Pietro Grasso, Boccia ha detto:«È un patrimonio del Paese, e piange ancora il cuore per quello che è successo. Non capisco come faccia qualcuno a ridere. Penso che il Pd sia ancora la casa di Grasso e di tutti quelli che sono andati via».

Martina: «Il partito lavora unito e progetta il futuro»
Il Partito democratico lavora unito e sta progettando il futuro» ha detto Maurizio Martina, ministro dell'Agricoltura e vicesegretario del partito. «Il Pd Sta costruendo la propria proposta per il futuro dell'Italia - ha affermato - lavoro, impresa, sviluppo sostenibile, cura delle persone». «Noi lavoriamo su questo e ci rivolgiamo agli italiani - ha aggiunto - con l'idea che questo partito e questa comunità siano ancora fondamentali per il futuro del nostro Paese». «Da qui ripartiamo con grande forza, capacità di ascolto e confronto con la società - ha concluso - che ci porteremo, nelle prossime settimane, in lungo il largo per il territorio».

Fioroni: 
«Sicilia? Nessun rischio per Renzi»​
Le elezioni in Sicilia, qualunque sia il risultato del Pd, non metteranno a rischio la segreteria di Renzi. Questo il parere di Giuseppe Fioroni.«Uno scossone per la segreteria del partito? Credo che nessun essere razionale - ha detto Fioroni - possa pensare che ci sia un' alternativa a Renzi nella guida del Pd, nella presenza nel Paese e nel consenso degli elettori. E chi lo pensa, alla vigilia del voto,è accecato dall' obiettivo del governo del partito, invece di pensare al governo del Paese, per il quale Renzi è indispensabile» «In Sicilia abbiamo superato nella nostra memoria il famoso 61 a 0 del centrodestra alle politiche - ha concluso Fioroni - accettiamo il risultato delle regionali, che personalmente credo che sarà meno peggio di come viene dipinto, ma poi avremo di fronte le politiche, che sono in grado di archiviare qualunque cosa».

Orlando:
«Per la Sicilia una svolta subito»
«Leggo che attenderemo le lezioni in Sicilia per chiedere una svolta: io la svolta l'ho chiesta candidandomi al congresso del partito e non ho bisogno di aspettare le elezioni in Sicilia per farlo.
Comunque vadano quelle lezioni e qualunque sia il risultato, esse porranno sempre l'esigenza di ricostruire il centro sinistra» ha detto il ministro Andrea Orlando. «Il centro sinistra va costruito, oggi non c'è. Non bastano gli appelli unità, bisogna lavorare per l'unità».

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