Bagnoli, De Luca-De Magistris:
duello sui fondi per la bonifica

Bagnoli, De Luca-De Magistris: duello sui fondi per la bonifica
di ​Carlo Porcaro
Mercoledì 1 Marzo 2017, 09:33
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Il sindaco della Campania, come ama definirsi Vincenzo De Luca, contro il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Ancora una volta, con toni durissimi, sulla destinazione dei fondi stanziati per lo sviluppo della città. Ultimo teatro dello scontro, il convegno «Industria 4.0» per il centenario dell'Unione industriali di Napoli. Oggetto principale del contendere, la bonifica di Bagnoli. «Vorrei sottolineare che l'area si è mossa dopo l'ordinanza chi inquina paga che io feci nel dicembre 2013: più c'è inquinamento, più c'è bisogno della forza dello Stato e di soldi», ha detto il primo cittadino a commento della perizia tecnica sui suoli dell'ex Italsider. «Entro l'estate, Governo nazionale, città di Napoli e governo regionale devono firmare l'accordo su Bagnoli che riguarda bonifiche, per cui alcune procedure sono già in atto, e rigenerazione urbana», ha aggiunto provando a dettare l'agenda agli altri soggetti istituzionali. Subito rispedita al mittente dal governatore.
 

«Per me l'accordo è stato chiuso il 14 aprile dell'anno scorso», il commento lapidario strappato dai giornalisti prima di salire sul palco dove è stato più esplicito e urticante. «Mi prendo parte del merito di aver portato a Napoli 270 milioni per la bonifica di Bagnoli, soldi non dovuti, senza i quali saremmo rimasti ancora alla vigilia della giornata di festa». Da qui l'invito agli imprenditori a passare da Leopardi alla prosa concreta con il linguaggio del pragmatismo.

«La trasformazione della realtà verrà dalla fatica quotidiana per dotarsi di progetti esecutivi per rifiutare la logica dell'ammuina e dello scarica barile. In questo momento abbiamo cose importanti anche a Napoli è il consueto mantra di De Luca -. Sulle Vele abbiamo stanziato otto milioni per la demolizione, sull'Area portuale mi auguro che ci si svegli. La Regione ha destinato a Napoli 3 miliardi di euro di fondi europei non dovuti, ma dati per scelta politica». Il messaggio è stato fin troppo chiaro: potevamo anche non darli questi soldi, nulla era scontato. «Siamo sempre alla vigilia di qualcosa, di Bagnoli, di Napoli est. La Regione vuole arrivare al giorno della festa - ha ribadito il presidente della Regione - Questo porta al rifiuto della demagogia e al rinnovo delle istituzioni locali che devono essere luoghi di decisioni, Goethe diceva riconquistalo se vuoi averlo davvero». Alimentato così un conflitto istituzionale che vede invece il ministro della Coesione Territoriale Claudio De Vincenti mediatore in nome dei progetti da realizzare sotto la regìa di Palazzo Chigi.
 

Dal canto suo, il sindaco ha proseguito conservando l'altro linguaggio, quello della rivendicazione di potere in nome dell'autonomia. «Siamo pronti a sfidare leggi che non hanno come obiettivo quello di garantire i diritti del cittadino», ha detto de Magistris. Alla platea di industriali, con cui in passato pure ha avuto screzi, ha ricordato: «Non smetterò mai di ringraziare chi ha deciso di investire nella nostra città. Ne siamo orgogliosi. Questa città sta dimostrando che si può investire, investire significa fare economia e produrre lavoro, bisogna farlo sempre più credendo che ci sono opportunità concrete». Infine un annuncio: «Il sei marzo ci sarà una firma importante a Roma per i progetti relativi al bando per le periferie. Abbiamo fatto in modo di far comprendere alle altre istituzioni che bisogna sedersi ai tavoli», ha aggiunto il numero uno di Palazzo San Giacomo. «Abbiamo fatto tutto questo ereditando una situazione drammatica, a causa di una mala politica, e lo abbiamo fatto anche quando qualcuno delle istituzioni, invece di darci una mano, ha cercato costantemente di accoltellare o metterci in difficoltà ha sottolineato -. Con Bagnoli ci stiamo riuscendo, con il Patto per Napoli ci siamo riusciti, con le periferie ci stiamo riuscendo e proveremo a convincere anche qualcuno meno lontano del Governo, che sta nella nostra città, che deve capire che la cooperazione istituzionale ecco l'attacco alla dirimpettaia Regione - è fondamentale per i nostri territori». La stessa cooperazione auspicata dal presidente dell'Unione industriali Ambrogio Prezioso: «Serve buon senso. E la rinascita di Napoli est è l'esempio giusto da seguire».
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