De Luca dopo l'assoluzione: «In Italia ci si diverte a massacrare la dignità delle persone». Poi l'annuncio: «Via i dirigenti che non risolvono il problema barelle»

De Luca dopo l'assoluzione: «In Italia ci si diverte a massacrare la dignità delle persone». Poi l'annuncio: «Via i dirigenti che non risolvono il problema barelle»
di Gerardo Ausiello
Sabato 6 Febbraio 2016, 12:00 - Ultimo agg. 16:41
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«Apprezzamento e incoraggiamento per la magistratura, che deve andare avanti» e nuove bordate ai giustizialisti che «in un Paese come l'Italia si divertono a massacrare la dignità delle persone». Così il governatore Vincenzo De Luca torna sulla sentenza di assoluzione della Corte d'Appello di Salerno.

«Il mio auspicio - sottolinea in conferenza stampa il presidente della Regione - è che il dibattito pubblico e i media si muovano secondo le regole dello Stato di diritto. La Costituzione stabilisce che si è innocenti fino al terzo grado di giudizio».

Sulla sanità, invece, un clamoroso annuncio: «Rimuoveremo i dirigenti degli ospedali che non risolvono il problema delle barelle».
 



Commentando le indagini della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza in base alle quali viene ravvisato un danno erariale di 16 milioni di euro per duplicazioni di posti dirigenziali e primariati in campo sanitario, negli anni passati, De Luca ha detto: «In Campania non c'era alcuna struttura di controllo della Regione sulla sanità». «La moltiplicazione dei primari è servita per altre campagne elettorali - ha dichiarato - non certo per la mia». «La Campania brucia ogni anno 16mln per 523 primati nominati 'extra legem' - ha affermato -Questa notizia ci danneggia profondamente perché in queste ore la Campania è agli onori della cronaca come la regione dello spreco e della clientela politica». «Mentre facciamo la guerra per avere più risorse - ha sottolineato - ci presentiamo sulla scena nazionale come quelli che mangiano le risorse per posizioni clientelari». I controlli «avrebbe dovuto farli l'Arsan».

«Anche in questo caso Dio c'è - ha spiegato - perché abbiamo abolito l'Arsan, ente inutile, prima delle indagini della Corte dei Conti». De Luca spiega che «non intende in alcun modo infierire sui dirigenti e i funzionari chiamati in causa». «Posizioni e singole eventuali responsabilità saranno accertate dalla Corte dei conti o dalla giustizia penale - ha aggiunto - Denuncio il problema politico: abbiamo la conferma che non sono state rispettate le regole in maniera clamorosa».

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