De Magistris: sì ai matrimoni gay
porto Napoli nell'Europa dei popoli

De Magistris: sì ai matrimoni gay porto Napoli nell'Europa dei popoli
di Marco Perillo
Mercoledì 15 Giugno 2016, 17:52 - Ultimo agg. 18:00
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«A me piace stare tra la gente, fare il sindaco di strada. Da Napoli vogliamo costruire l'Europa dei popoli, dei diritti e delle persone. Immagino Napoli come un soggetto politico autonomo; da questo movimento di liberazione in molti ci seguiranno».
 



E' questa la filosofia, cinque anni dopo l'elezione a sindaco di Napoli, di Luigi De Magistris, che si presenta al ballottaggio del 19 giugno puntando al secondo mandato. Non ha accettato, fin dall'inizio della campagna elettorale, il confronto pubblico col suo avversario, Gianni Lettieri. «Nessun timore, né supponenza - spiega nella sede del Mattino, intervistato dal direttore Alessandro Barbano e dal vicedirettore Federico Monga -. Lettieri ha impostato la campagna non sulla dialettica democratica ma su veleni, calunnie, ingiurie. La rissa che va sul personale intorbidisce la dialetica politica». Di Lettieri dice di non riconoscere qualità politiche. «Non è mai venuto in consiglio comunale, mai visto in strada». 

Alle prossime elezioni americane De Magistris farà il tifo per la Clinton e si schiera per il «No» al prossimo Referendum sulla riforma del Senato. «Non significa essere contro Renzi - precisa -, ma difendere la costituzione nata dalla resistenza al nazifascismo. Come Comune ci siamo schierati in tutti i Referendum, proprio perché è diritto di tutti potersi esprimere». 

La fedeltà in politica, per il sindaco originario del Vomero, non esiste; piuttosto è questione di lealtà. Fa gli auguri di guarigione a Silvio Barlusconi, con cui andrebbe volentieri a cena. A differenza del premier Renzi, confermando la linea di non partecipare alle prossime cabine di regia su Bagnoli, se sarà ancora il sindaco di Napoli. «Non riconosciamo il commissariamento. Ma incontreremo le istituzioni a tutti i livelli, anche Renzi, in altre sedi. Reputo che col commissariamento di Bagnoli abbiamo perso due anni. Era meglio lavorare con poteri ordinari, insieme con la Regione. Se la bonifica si farà è grazie all'ordinanza di De Magistris del 2013».

De Magistris non si pente della frase «Renzi ti devi cagare sotto» pronunciata durante un comizio al Palapartenope. «Anche mio figlio era d'accordo con me. Lo direi ancora. Però non si può estrapolare una frase dal suo contesto; era un comizio militante, di solito non uso quel linguaggio. Il Governo deve avere paura dal punto di vista politico, non non come istituzione».

De Magistris  spiega che Napoli è matura per i matrimoni gay, così come per le adozioni, con adeguata legislazione. Si dice a favore dell'eutanasia - «si può scegliere liberamente la propia fine come mettere al mondo un figlio» -, della liberalizzazione delle droghe leggere - «contro gli affari delle mafie» - ma non per la depenalizzazione della cocaina. La fiction Gomorra? Non la reputa pericolosa, «è una forma d'arte, posto che si debba parlare anche di altri aspetti di Napoli».

Tolleranza zero per le speculazioni edilizie, a meno di piccoli abusi di necessità. Si pente di aver sostenuto Ingroia in passato - «il suo era un movimento tradizionale, ora il mio vede partecipazione dal basso e coinvolge borghesia, giovani, pezzi di società che dobbiamo organizzare» e difende le sue inchieste passate, in veste di magistrato - «se non le ho portate al termine è perché me le hanno scippate». 

Promette di voler fare il sindaco per i prossimi 5 anni e di non mirare alle prossime Politiche; racconta che la campagna elettorale gli è costata circa 100mila euro, fondi realizzati col crowdfounding. Poi due annunci: il fratello Claudio sarà leader del nuovo movimento politico e che la sua «squadra vincente» al Comune non cambierà, confermando di fatto il vicesindaco Raffaele Del Gaudio.

Proseguirà la lotta all'evasione attraverso riscossione ed è soddisfatto della raccolta differenzaita - «è al 30% ha detto» - viste le condizioni di dissesto in cui aveva ereditato il Comune - «che ora paga i creditori in 90 giorni».

Annuncia l'arrivo di 60 autobus in più, l'installazione di impianti di compostaggio lontano dalle aree urbane e promette il proseguimento del progetto lungomare liberato. Per il San Paolo sono pronti 25 milioni di mutuo dal credito sportivo per seggiolini, spiogliatoi e bagni. «Non c'è il rischio, dunque, di disputare le partite di Champions lontano da Fuorigrotta». 

Conferma l'impegno per il reddito di cittadinanza di 600 euro - con fondi comunali - ai giovani disoccupati e a persone che hanno perso lavoro.
E infine fa un appello agli elettori del Pd: «Non posso credere che si riconoscano in Letteri. In fondo sono sempre un uomo che viene dal centrosinistra e soprattutto con le mani pulite». 

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