Dema al corteo, paga il Comune
Ma Del Giudice rinuncia al rimborso

Dema al corteo, paga il Comune Ma Del Giudice rinuncia al rimborso
di Paolo Barbuto
Venerdì 21 Ottobre 2016, 10:07 - Ultimo agg. 21:15
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I protagonisti tacciono. Il dirigente del servizio Ufficio Stampa, Mimmo Annunziata, spiega che il sindaco non ha nessuna intenzione di intervenire sulla vicenda, l'assessore Piscopo risponde con la consueta gentilezza ma chiede di non essere intervistato. Perfino il vicesindaco Raffaele Del Giudice preferisce tacere anche se proprio lui avrebbe tutto il diritto di prendere la parola in questa vicenda.

Perché Del Giudice è l'unico ad essersi dissociato dalla corsa al recupero del denaro e ad aver formalmente rinunciato al rimborso spese nonostante la richiesta di impegno di fondi che è partita, d'ufficio, dalla sua segreteria. In questo caso si tratta di atti che scattano in maniera automatica: quando un membro della Giunta annuncia che si sposterà dalla città, subito viene presentata la richiesta di impegno di spesa in attesa che, al rientro, venga presentata la nota spese che attesta la reale cifra versata e la formale richiesta di restituzione dei soldi.

La missione a Roma dei quattro membri di Palazzo San Giacomo è avvenuta, come sempre, in treno e con un biglietto di seconda classe. Nessuna spesa folle, insomma, e nessuna spesa illecita. La questione riguarda, piuttosto, l'opportunità di chiedere un rimborso spese quando si scende in piazza per difendere un ideale nel quale si crede fortemente. Ecco, questa è la differenza fra il vicesindaco e gli altri partecipanti alla manifestazione: Del Giudice avrebbe confidato a chi gli è vicino che quando si lotta per un ideale non si chiede un rimborso.
Dall'entourage di Carmine Piscopo filtra la voce che chiarisce quanto la presenza dell'assessore sia stata chiaramente istituzionale, visto che proprio lui è stato l'accompagnatore ufficiale dei portavoce della protesta ricevuti da un dirigente di Palazzo Chigi.

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