Elezioni comunali a Portici, appello
di 12 sacerdoti contro la corruzione

Elezioni comunali a Portici, appello di 12 sacerdoti contro la corruzione
Mercoledì 17 Maggio 2017, 11:55
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Dodici sacerdoti delle comunità parrocchiali di Portici si rivolgono ai cittadini e in particolare ai candidati alle elezioni amministrative dell'11 giugno chiedendo loro di tenere in considerazione i principi di bene comune, di lottare contro la corruzione e di impegnarsi a risolvere problemi che attanagliano la società, tra i quali povertà e disoccupazione, ludopatie e bullismo.
 


Con una lettera aperta, affissa davanti ai portoni delle parrocchie, i sacerdoti definiscono la tornata elettorale "un momento cruciale" e "altissimo" di partecipazione democratica «al quale la chiesa non può restare indifferente». E c'è una idea che sta a cuore alla chiesa: il bene comune che si nutre di "principi irrinunciabili" di dignità della persona umana, sussidiarietà, solidarietà e giustizia «termini comuni al linguaggio politico e spesso, purtroppo, relegati ed utilizzati strumentalmente nella sola fase di campagna elettorale».

Le comunità parrocchiali della città si dicono vicine «a tutti i candidati che si sentano chiamati a vivere, in spirito di carità, la propria vocazione politica, facendo prevalere il servizio e non il tornaconto, la dedizione agli altri e non l'egoismo». Nella lettera i sacerdoti precisano che in campagna elettorale «non ci si schiererà con alcun partito o movimento» e che «non ci si presterà ad alcuna strumentalizzazione e che nessuna forma di propaganda elettorale potrà avere come palcoscenico, parrocchie, oratori, gruppi e movimenti ecclesiali». Inoltre suggeriscono a coloro che amministreranno la città di prendere in considerazione «temi cruciali che non possono aspettare e che le comunità ecclesiali affrontano, spesso, sostituendosi per forza di cose, alle istituzioni». Tra questi vi sono povertà e disoccupazione, «emergenze che ricadono inesorabilmente su famiglie e giovani, sempre più "disperati" e incapaci di intravvedere un futuro diverso. Così come un rinnovato patto tra le diverse istituzioni e agenzie educative si renderebbe necessario per fronteggiare i fenomeni della camorra, della corruzione, della illegalità, del bullismo, delle ludopatie, dell'azzardo, della crisi ecologica e in generale di quei fenomeni che ledono la dignità dell'essere umano e l'intero bio-sistema ecologico. Fenomeni radicati anche nella nostra città». La lettera si conclude con un chiaro principio: «La chiesa vuole, non venendo mai meno al suo impegno per la promozione di un umanesimo integrale, essere per questa città sostegno e segno autentico di speranza ed offrire in maniera disinteressata, attraverso un impegno educativo concreto, un contributo qualificato al bene di questa città che ama profondamente».
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