Festa a Napoli per De Luca: «Grazie a tutti
Contro di me una guerra termonucleare»

Festa a Napoli per De Luca: «Grazie a tutti Contro di me una guerra termonucleare»
di Davide Cerbone
Venerdì 5 Giugno 2015, 20:44 - Ultimo agg. 6 Giugno, 08:35
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Festa alla mostra d'oltremare di Napoli per festeggiare la vittoria di Vincenzo De Luca alle elezioni regionali in Campania.

Alle 20,10 non arriva ancora De Luca, ma in compenso si materializza Aurelio De Laurentiis che, scortato da uno stuolo di guardie del corpo, rifiuta di parlare con i giornalisti e si infila nella sala Ischia della Mostra. Gli si fanno incontro Amedeo Lepore e Umberto De a Gregorio, che con l'ex presidente della Mostra d'Oltremare lo accompagnano in una saletta riservata.

L’attesa dei presenti finisce alle 20,55.

L’ex sindaco di Salerno fende la folla e guadagna l’ingresso. Sempre scortato da Lepore e Oliviero entra nella saletta dove c’è De Laurentiis. Il saluto tra presidenti dura una manciata di secondi: il tempo di un abbraccio lontano da sguardi indiscreti e De Luca è già sul palco, acclamato dalla sua gente. Lui la arringa con quella certa fierezza da uomo della Provvidenza. “Venire qui era un passaggio doveroso per incontrare amici, sostenitori e candidati della città di Napoli – esordisce -. Sentivo di dovervi rivolgere un grazie particolare. Il risultato ottenuto qui è una grande, enorme soddisfazione”.

“Sapete che è stata una battaglia difficile. Anzi più che una battaglia elettorale è stata una guerra termonucleare. Mancava solo mi mandassero contro l’Isis. Ma anche le primarie sono state una lotta, ci siamo abituati. E la città di Napoli ha dimostrato orgoglio, fantasia, strafottenza restando indifferente alle chiacchiere, alle campagne di diffamazione, alla più infame campagna di aggressione mediatica che si sia conosciuta nella storia della politica italiana. E dicendo a tutta Italia che hanno il diritto di scegliere loro chi li deve governare”, sottolinea il presidente della Campania, che al Tg1 ne ha avuto ancora per la presidente dell’Antimafia Bindi: “Colpendo me, voleva colpire Renzi. Un atto grave sul piano umano, gravissimo su quello politico”.