Polemiche & poltrone
municipalità al palo 76 giorni dopo

Polemiche & poltrone municipalità al palo 76 giorni dopo
di Valerio Esca
Domenica 21 Agosto 2016, 15:10 - Ultimo agg. 15:23
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Tra ritardi e tintarelle estive resta al palo la composizione delle giunte municipali. Su dieci, soltanto in una, l’ottava, si registra la nomina di due assessori (manca ancora l’altra metà), mentre nella seconda e nella terza sono stati già insigniti della carica i vicepresidenti. 

Le cause dei ritardi. Il problema principale è di ordine politico. Nello schieramento del sindaco de Magistris, che ha conquistato cinque municipalità su dieci, si è avviato un ampio confronto tra le forze della coalizione. I cinque presidenti si sono incontrati prima delle ferie e hanno avviato una sorta di coordinamento dell’asse arancione. Importante sarà anche il confronto con Claudio de Magistris, che sta seguendo da vicino tutto quello che riguarda il contenitore Dema. Nel centrosinistra la situazione è congelata, e sia il presidente della sesta (Salvatore Boggia), che della nona (Lorenzo Giannalavigna) sono in attesa di un confronto con il Pd al ritorno dalle vacanze. C’è chi invece è già partito, e non per il mare, come Apostolos Paipais, che ha già nominato mezza giunta (due su quattro). Il 35 enne ingegnere greco-napoletano di Scelta civica, uomo di fiducia del deputato Giovanni Palladino, è stato sicuramente agevolato dal fatto di non essere legato direttamente ai democrat. Nel centrodestra, alle prese con la balcanizzazione dei gruppi di coalizione e i problemi interni a Forza Italia, per il momento non c’è alcuna fretta di nominare le giunte. Il secondo problema causa dello stallo è invece di ordine pratico. Tutte le decisioni e i ragionamenti sono stati volutamente rimandati al dopo ferie. 

I nodi e le scelte. Per un posto da assessore in municipalità c’è la fila e i presidenti hanno il loro da fare per tenere lontane le pressioni. Nella prima (Chiaia-San Ferdinando-Posillipo), Francesco de Giovanni, eletto nelle fila del centrodestra, sembra stia pensando ad una squadra di alto profilo tecnico. Al tempo stesso deve tenere a bada le pressioni di Fi, che spinge per l’ingresso in giunta dell’ex presidente Fabio Chiosi, che potrebbe, da un lato essere un valore aggiunto, dall’altro una figura ingombrante (dopo aver guidato per 15 anni il parlamentino). Nella seconda (Avvocata-Montecalvario-San Giuseppe-Porto-Mercato-Pendino), il presidente riconfermato di sponda arancione, Francesco Chirico, rispetto alle scelte di giunta ammette: «Ho delle idee, ma prima di decidere voglio avere un confronto con i segretari dei partiti di coalizione». Chirico intanto ha già nominato il vicepresidente, Luigi Carbone, primo eletto in municipalità con la lista Dema. La scelta però non è andata giù a parte della maggioranza, che ha prodotto un documento sottoscritto da nove consiglieri. «Abbiamo un’amministrazione centrale che ha deciso di seguire la strada della condivisione delle scelte, mentre in municipalità il presidente non si confronta neanche con la sua maggioranza» tuona Marcello Cadavèro, primo eletto con la lista «de Magistris sindaco». Nella terza (Stella-San Carlo all’Arena) invece, il presidente barricadero Ivo Poggiani, ha deciso di avviare un percorso «rivoluzionario». Il primo consiglio lo ha tenuto nel Parco di Villa Capriccio, ed è stato il primo a nominare il vicepresidente: si tratta del vigile del fuoco Salvatore Flocco, consigliere uscente. «A fine mese il resto della giunta».

Ricorso al Tar. Fibrillazioni invece nella quarta Municipalità (San Lorenzo-Vicaria-Poggioreale-Zona industriale), dove pende come una spada di Damocle sul presidente Giampiero Perrella, il ricorso che sarà presentato dinanzi al Tar nei primi giorni di settembre da «Fratelli del popolo italiano». Sulla scheda elettorale del parlamentino mancava il simbolo del movimento. Errore marchiano. Presente invece sugli avvisi affissi dal Comune. Se il Tar dovesse decidere a favore del movimento si rischierebbe di tornare al voto nella zona Est. Papabili assessori arancioni. Tra i non eletti nelle liste civiche del sindaco, in corsa per un posto da «assessorino» ci sarebbe Barbara Giustiniani, molto quotata a Vomero-Arenella, feudo arancione, che ha visto vincere a mani basse Paolo De Luca. Tra gli altri, in pole position dal bacino Dema troviamo Elena de Gregorio, avvocato e attivista dell’associazione dell’ex pm e come consigliere comunale uscente, per un posto nella giunta della seconda municipalità, Arnaldo Maurino. Ancora in stand-by la decima (Fuorigrotta-Bagnoli), con il presidente Diego Civitillo che sembra stia per sciogliere le riserve sul suo vice, prima di occuparsi degli assessori.

Problemi in casa Pd. Per il parlamentino di San Giovanni-Barra-Ponticelli si fa sempre più strada l’ipotesi di un ripescaggio per Tonino Borriello, non eletto al comune. Ma arriva subito lo stop: «A meno che non si vogliano cambiare gli schemi non c’è alcuna possibilità di compiere un’operazione del genere» spiega il consigliere comunale Aniello «Bobo» Esposito. Nell’ottava (Scampia-Piscinola-Marianella-Chiaiano), come già scritto, il presidente Paipais ha nominato due assessori, Giovanni Pagano, all’arredo urbano, rifiuti, gestione del verde pubblico e Giovanni di Guida, allo sport e manutenzione impianti sportivi, gestione eventi ed attività socio assistenziali. «Ho reputato di nominare immediatamente due assessori perché credo che la politica vada interpretata soprattutto con i contenuti» sottolinea l’ingegnere greco-napoletano. L’altro presidente del centrosinistra, Lorenzo Giannalavigna (nona, cioè Soccavo-Pianura) evidenzia invece: «Nominerò la giunta nella prima decade di settembre». Infine, il presidente della settima municipalità, Maurizio Moschetti: «Ascolteremo tutti, ma ci tengo a mettere in evidenza che gli assessori, oltre ad essere di alto profilo, dovranno essere figure del territorio». 
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