Ius Soli, de Magistris: «Sì ai figli
di chi vuole integrarsi e votare»

Ius Soli, de Magistris: «Sì ai figli di chi vuole integrarsi e votare»
di Maria Elefante
Venerdì 16 Giugno 2017, 14:49
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«Chi continua a fare rapine se ne potrebbe andare via da Napoli e invece chi vuole vivere qui e vuole integrarsi non capisco per quale ragione non dovrebbe essere un cittadino e avere diritto di voto. Queste persone sono più napoletane dei napoletani che commettono scippi e rapine». L’accoglienza, per il sindaco de Magistris, è una priorità ma la discussione sulla legge ius soli - che riguarda soprattutto i bambini nati in Italia da genitori stranieri - sembra essere sempre concentrata su un unico diritto: quello di voto. 

«Se io stessi in parlamento prendere la parola per dire scusate il ritardo, è una legge di civiltà dovrebbero darla tutti»  afferma con una battuta il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. «Questo tema mette in gioco le libertà i diritti la giustizia. Mi auguro che il parlamento approvi quanto prima la legge ma che passasse il principio che le persone che vivono e che nascono possano avere la cittadinanza, possano votare». E intanto su questo tema come sottolinea de Magistris “è stata sancita la svolta a destra del movimento cinque stelle.

La legge è fortemente sostenuta dal Pd. E a Napoli il Partito Democratico ha appena sferrato un forte attacco al sindaco. Protagonista Valeria Valente, parlamentare e consigliere comunale del Pd che con un video ‘House of lies’, casa delle bugie che fa il verso alla famosa serie americana sul presidente americano, ha voluto sottolineare le ‘incongruenze’ del secondo mandato de Magistri. «Queste cose dette dalla Valente sono una medaglia, se lo dicesse un cittadino di cui ho stima invece mi preoccuperei - spiega il sindaco -. Parliamo di coloro che hanno distrutto la città di Napoli, facessero opposizione costruttiva, ci farebbe piacere perché non siamo i depositari della verità possiamo migliorare».

Intanto a Palazzo San Giacomo due giorni fa sono iniziati i controlli della Corte dei conti che comincerà supervisionando il piano di rientro del debito. «Siamo un Ente sottoposto costantemente ai controlli - spiega de Magistris - a Napoli siamo stati bloccati con la cassa dal 21 dicembre al 21 aprile, hanno messo in campo azioni per farci andare in dissesto. Stiamo lentamente recuperando una situazione drammatica. Adesso per poter uscire dobbiamo avere quello che ci spetta, ovvero lo Stato deve trasmetterci i soldi e la settimana prossima dovranno arrivare quasi 200 milioni di euro. Sono indispensabili ma servono fino ad un certo punto, per erogare i servizi essenziali» Intanto il sindaco punta tutto sul 2017, quest’anno infatti si sta lavorando sulle dismissioni del patrimonio comunale che potrebbero contribuire in maniera importante a risanare le  casse dell’Ente e al sul miglioramento della capacità di riscossione contrastando così la lotta all’evasione. «E quest’anno ci auguriamo che il governo riveda la normativa complessiva sottoposta al piano di riequilibrio».
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