Interpellato sul tono al vetriolo dei suoi post, Lanzetta si difende dicendo che trattasi di provocazione condita da sana ironia. «Ha a che fare con del male ricevuto - spiega, però - con umiliazioni subite, ma dovrei scoperchiare altarini che non voglio rivelare». Niente di politico, dunque, e molto di personale. Eppure Lanzetta già da tempo appoggia pubblicamente Lettieri: «È una persona straordinaria, che viene dal basso e si è inventato la vita come me. De Magistris, se lo conosci lo eviti». Lanzetta è un fiume (di rabbia) in piena: «Ho conosciuto voltagabbana, artisti che per un concertino hanno cambiato maglia. Io no, io sono un artista serio, rigoroso». Il riferimento a Enzo Avitabile, citato nel post, non è puramente casuale, dal momento che l'artista si è esibito al concerto di Napolisona a Piazza Dante, pochi giorni fa, con Edoardo Bennato, e ha cantato sul palco insieme a De Magistris. «Avitabile era con me e Peppe Barra quando si è presentato il libro di Lettieri. Sono miserie culturali, fatte di piccole alleanze, ma in tutto questo gli artisti dove sono? Io non sono alle dipendenze di nessuno, e voglio avere la libertà di appoggiare chi mi pare e piace». Toni più concilianti ma non meno critici usa sulla sua bacheca fb anche il regista e sceneggiatore napoletano Carlo Luglio, che posta una lettera aperta a Claudio De Magistris, in risposta alla sua minaccia di querela contro chi lo diffami, facendo le pulci all'operato del sindaco: «Non mi piace affatto come Luigi ha governato Napoli in questi 5 anni - scrive Luglio - riempiendosi spesso la bocca di slogan e di proclami con fame mediatica ma senza dare davvero una sterzata ai veri problemi cittadini». Luglio ricorda «lo sperpero e lo scempio che è stato fatto con i milioni di euro con il Forum delle culture» e «l'allontanamento coatto di tutte le menti pensanti che infastidivano per troppa autonomia di pensiero». E dopo l'esame del «bilancio dei proclami mai passati a fatti concreti», arriva anche qui la sferzata diretta al campaign manager dell'ex pm: «Mi domando e ti domando con cosa guadagni e come, visto che il lavoro che regali al Comune è solo di supporto a noi cittadini? Non è meglio per tutti noi chiarirlo bene? E non è un modo comunque quanto meno ambiguo aver messo te come factotum degli eventi culturali o mondani cittadini che se non è una sistemazione familiare, è qualcosa di simile?». Il post ha provocato il commento piccato di Gaetano Di Vaio, cofondatore con Luglio nel 2007 della «Figli del Bronx Produzioni», attore nella serie Gomorra, scrittore di successo con il libro autobiografico «Non mi avrete mai» (Einaudi) e regista: «stupidi commenti tipici di quei bacchettoni che sanno criticare ma non sanno proporre un cacchio e tantomeno sanno mettersi in discussione», ha scritto.
Ma poi Di Vaio, che collabora con il Comune, in un programma per i giovani a rischio, rincara la dose, facendosi prendere un po' la mano.
Risultato: il produttore viene bannato dal suo (a questo punto ex) amico, che sentenzia: «Tu che fai il duro e puro e passeresti sul cadavere di tua madre pur di assecondare i tuoi bisogni».A tranquillizzare gli animi dei sostenitori di De Magistris arriva però il breve video di Erri De Luca, che con tono pacato e in posa un po' rigida legge il suo proclama a favore del «sindaco giurista». Lo scrittore ha sottolineato il traguardo più importante del primo mandato di De Magistris: «L'assenza di corruzione nell'amministrazione pubblica». Con il sindaco «gli approfittatori sono rimasti a bocca asciutta», dice, e un altro mandato «consegnerà un foglio di via a tutti i corruttori e i corrotti». In un'Italia che «soffre le febbri malariche della corruzione - metaforizza in chiusura De Luca - De Magistris incarna a Napoli la novità della bonifica».