Legge blocca-ruspe, si vota al Senato
ma è scontro con gli ambientalisti

Legge blocca-ruspe, si vota al Senato ma è scontro con gli ambientalisti
di Carlo Porcaro
Mercoledì 17 Maggio 2017, 19:41
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Oggi migliaia di campani saranno col fiato sospeso in attesa di verificare l'approvazione della cosiddetta «legge Falanga» che modifica i criteri sugli abbattimenti delle case abusive considerate «di necessità». Il ddl di cui è primo firmatario il senatore di Ala ha effetti sulla nostra regione molto concreti. «Un elettore di Cava dei Tirreni mi ha mandato una foto in cui abbraccia il muro di casa: mi sono commosso nel pensare alle sue aspettative», dice lo stesso Falanga che ieri ha difeso in Aula la nuova norma definita dagli oppositori un «condono mascherato».
La legge innanzitutto modifica i criteri per buttare giù i manufatti fuori legge, mettendo in soffitta quello cronologico. Prima gli immobili costruiti in zona con vincolo idrogeologico, poi quelli su area demaniale, ad impatto ambientale, occupati dalla criminalità organizzata ed infine quelli di necessità dove cioè vivono persone prive di altra collocazione familiare. «Meglio abbattere un albergo abusivo a Ischia e in costiera oppure la casa di Gennaro Esposito? si chiede retoricamente Falanga -. In Campania ci sono molte case abusive, è vero, ma perché non si poteva aderire al condono nazionale del 2004». Insomma, «prima mandiamo giù gli ecomostri e poi le case dei lavoratori onesti», aggiunge.

«No ruspe» lo sostiene anche il governatore Vincenzo De Luca secondo cui «quando la necessità è accertata, si deve procedere all'abbattimento solo in caso di violazione dei vincoli ambientali, di doppie case o di abitazioni riconducibili alla criminalità organizzata». Ed anche il suo predecessore, Stefano Caldoro, è d'accordo sulla nuova legge. Agitazione invece nel mondo dell'ambientalismo oltre che tra alcuni magistrati. Il via libera in commissione è stata veloce ed unanime e ora manca solo il sì dell'aula di Palazzo Madama.

«Funziona così - spiega il verde Angelo Bonelli - le case già abitate di fatto sono tutte salve. Per le altre bisogna individuare l'abuso, poi arriva la sentenza che ordina la demolizione, e ci sono 90 giorni di tempo per eseguirla. Figuriamoci: in tre mesi la casa può essere finita, ci si mette dentro una famiglia, e il gioco è fatto. E mafia e camorra ringraziano».

Insomma «questo è un provvedimento che legalizza in modo permanente l'abusivismo con effetti futuri permanenti». Bonelli se la prende con i governatori di Campania e Sicilia, De Luca e Crocetta: «La legge la vogliono loro perché è nelle loro regioni che c'è il numero maggiore di abusi. In Campania le case fuori regola sono 70mila, in Sicilia un po' meno ma si calcola che c'è un abuso ogni novecento metri di costa». Ma Falanga non ci sta e controbatte, anche se rifugge dalla domanda sui numeri censiti. «Il mio disegno di legge è un atto di giustizia che mette fine all'incertezza, specie in Campania, parliamo di decine di migliaia. C'è gente che ha comprato una casa per cui era stato chiesto il condono e ora si trova le ruspe davanti il portone. Se non viene approvato il mio ddl mi dimetto da senatore. Se non riesco a tutelare i miei concittadini che ci sto a fare in Parlamento?». Quanto al procuratore generale Luigi Riello, il senatore verdiniano replica: «Strano che non sia d'accordo col non seguire il cronologico, ho un suo documento che segue la mia linea: avrà cambiato idea. Così come so che tante Procure hanno adottato il criterio contenuto nella mia legge. Perché, sia chiaro, - conclude il politico di Torre del Greco - questa è la mia legge».