Lettieri, show dedicato a Napoli per la sua candidatura. «Voglio una città decamorrizzata e serena»

Lettieri, show dedicato a Napoli per la sua candidatura. «Voglio una città decamorrizzata e serena»
di Gerardo Ausiello
Sabato 30 Aprile 2016, 11:49 - Ultimo agg. 20:21
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Non una manifestazione politica ma uno show dedicato a Napoli. Così Gianni Lettieri ha scelto di aprire quella che definisce "l'ultima fase" della sua campagna elettorale. Un lungo filmato che inizia con il candidato sindaco che corre tra le strade di Napoli e prosegue con una danza di ragazze e ragazzi con le t-shirt su cui sono scritti i nomi dei quartieri di Napoli. In platea, nell'affollata sala Newton di Città della Scienza, tra gli altri Stefano Caldoro, Guido Trombetti, Severino Nappi, Fulvio Martusciello, Armando Cesaro. Testimonial l'attore Peppe Lanzetta, che sul palco recita un testo e augura a Lettieri di diventare sindaco.

Dopo Lanzetta tocca a Federica che dice: "Sono fiera e orgogliosa che Gianni Lettieri sia mio padre". Per le conclusioni sale sul palco il candidato sindaco: "Quello che ha detto Federica mi ha emozionato, mi ha distrutto. Mi dispiace deludervi ma io non mi candido a sindaco di Napoli ma di Bagnoli, Pianura, Ponticelli, di tutti i quartieri, di ogni strada e ogni piazza. Sarò un sindaco h 24 e un sindaco che non percepirá lo stipendio, senza staffisti né consulenti. E non scaricherò le colpe sugli altri".

Camicia bianca, pantaloni scuri e scarpe da runner, Lettieri parla alla platea del suo progetto per Napoli, "una città che mi riempie il cuore, dove correndo senti l'anima della città. Accade solo qui, in nessun altro luogo del mondo. Steve Jobs diceva che se sei determinato, lavori duro e hai un obiettivo puoi raggiungere qualsiasi traguardo. Questo è il mio spirito". Parla della sua infanzia alla Duchesca, dove ha conosciuto la moglie Maria, e della prima società costituita a 21 anni dal notaio Santangelo, "con cui siamo rimasti amici". "Quando avevo 23 anni si avvicinó la camorra, mi chiesero di assumere un parente di un affiliato. Poi volevano 100 milioni di lire e io dissi che non li avevo. Volevano vendicarsi ma, grazie all'aiuto dei carabinieri, me ne sono liberato. Poi mi è successo un'altra volta. Per questo il mio impegno sarà stanare e abbattere la camorra. Voglio una città decamorrizzata, serena, umana, civile, moderna e attrattiva. Per questo mi candido. Stavolta mi sento più forte perché ho la famiglia vicino, mia moglie Maria e i miei figli Annalaura, Geppi, Federica e i miei nipotini con cui gioco a calcio la domenica pomeriggio. Ho visto città evolversi, come Marsiglia, Barcellona, Los Angeles, New York, Siviglia. Voglio fare lo stesso a Napoli".

"Alzarmi la mattina e pensare che posso dare una mano a risolvere i problemi della città mi rende felice. Ho amici potenti, li sento poco, sento più quelli caduti in disgrazia. Per altri è il contrario. Non posso chiudere gli occhi, non potevo lasciare destino della città in mano a populisti, chiacchieroni e disonesti. Questa è la differenza tra loro e noi. Loro sono quelli delle tasse al massimo, della città periferizzata, della deriva anarchica e violenta, del degrado, dei rifiuti che ancora ci sono nelle strade. Rappresentano un mondo grigio. E poi ci siamo noi che siamo il cambiamento che vogliono, che ci rimbocchiamo le maniche e ci spezziamo la schiena per lavorare. Io sono libero, non ricattabile, non ho bisogno di niente. I poteri forti sono contro di me perché non sono ricattabile. Napoli con quella gente non va da nessuna parte e invece questa è la città più bella nel mondo, io la ho nel sangue. Ma oggi non è bella, non ci si può concentrare solo su Posillipo".

"Sputtanapoli è fare in modo che le cose non vadano bene. Questa città è amministrata una chiavica. Se tornassero in vita Totò e Peppino ci sputerebbero in faccia.

Come diceva Orwell nel tempo dell'inganno universale la verità è un atto rivoluzionario e io voglio dire la verità. Mi arrabbio quando vedo la città ridotta in questo stato".

"Ho voluto riunire tutte le forze che amano Napoli, il mio progetto è chiuso a chi ha ridotto la città così, possono andare dal sindaco uscente che sta imbarcando tutto e tutti, persino un massone. Il mio progetto è invece aperto a chi ama Napoli. Hanno riempito la città di odio, chi sta con me viene aggredito, chi sta con lui no. Il presidente del Consiglio va a mangiare una pizza e il pizzaiolo viene aggredito sul web. Questi sono atteggiamenti camorristici. I napoletani hanno bisogno del buon esempio. Scusate, ma come c... campa Claudio de Magistris? Basta, il fratello del sindaco non può organizzare eventi per il Comune".

"La mia è una candidatura popolare, che non nasce nei palazzi o tra gli apparati ma fra la gente. Io sono uno del popolo, sono nato dal popolo e rispondo solo ed esclusivamente al popolo napoletano".

"Hanno distrutto un mio gazebo qui a Bagnoli, io ne ho messi otto. Ai Quartieri Spagnoli alcuni miei ragazzi sono stati aggrediti. Ma noi non abbiamo paura".

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