Nel Pd scoppia la grana dei ministri
«Servono due posti in Campania»

Nel Pd scoppia la grana dei ministri «Servono due posti in Campania»
di Adolfo Pappalardo
Sabato 20 Gennaio 2018, 09:41 - Ultimo agg. 09:50
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In questi giorni, in queste ore, di chiusura delle liste nel Pd si rinsaldano assi. Utili a chiudere accordi. Quindi meglio seppellire l'ascia di guerra e qualche ruggine. Prendi mercoledì sera, quando la Direzione democrat si è chiusa e tra una forchettata di amatriciana e l'altra si può discutere di liste. Ristorante «da Tullio», alle spalle di via Barberini, esterno notte: al tavolo si siedono il governatore De Luca, la segretaria regionale Pd Assunta Tartaglione, il presidente del partito Stefano Graziano e il capogruppo in Regione Mario Casillo. Tra il primo e l'ultimo, è noto, i rapporti si erano bruscamente troncati all'indomani del congresso di Napoli ma ora le elezioni rimettono tutto in gioco. E si deve chiudere con il passato.

Anche perché in queste ore i democrat campani hanno un altro problema da risolvere. Dal Nazareno sono stati avvertiti che anche questa regione deve sobbarcarsi una quota di ministri. Complicato con la penuria dei posti sicuri che vi sono in giro ma all’ordine di scuderia non si può dire di no. E, quindi, bisogna trovare il posto per un paio di esponenti di governo: un uomo e una donna. Complicato, maledettamente complicato. E, quindi, uno a Napoli, un altro a Salerno. Sicuro De Vincenti (magari anche nella città amministrata un tempo da De Luca) e a Napoli la titolare all’Istruzione Valeria Fedeli, di nuovo l’ipotesi della Boschi o anche Roberta Pinotti dalla Liguria.

Perché, è il disegno di Renzi, un po’ tutti devono farsi carico della squadra di governo. Il governatore non avrebbe problemi anche perché in questa partita delle liste starebbe per incassare il collegio per il figlio Piero e anche, nonostante i rumors contrari della vigilia, quello per il suo capostaff Franco Alfieri (mentre Tino Ianuzzi vedrebbe sfumare la sua agognata deroga).
 
Perché al Nazareno in queste ore sembrano aver fugato i dubbi e sono decisi ad una manovra azzardata: anche a fronte di attacchi dagli avversari con la discesa in campo di Alfieri si incasserebbe la vittoria nel collegio (quello di Salerno sud). E in tempo di magra come questi non bisogna andare per il sottile.
A Napoli diventa complicato perché di sicuro ci sono solo 6-7 posti certi nei listini ed appena due collegi considerati alla portata di mano. Per i primi ci sono Renzi stesso, l’ex candidata al Comune Valente, il medico Paolo Siani e un ministro, i due sottosegretari uscenti Amendola e Migliore (quest’ultimo spostabile anche su Roma) e l’uscente Massimiliano Manfredi che può contare anche su un rapporto diretto tra il segretario nazionale pd e il fratello Gaetano, presidente della Crui. Sui collegi, invece, quelli contesi sono Portici-San Giorgio, che andrebbe alla quota Orlando (Peppe Russo o Marco Sarracino), e Ercolano-Torre del Greco, dove corre Teresa Armato, capo dell’areaDem a Napoli. Sul collegio di Giugliano invece è avanti Giovanni Porcelli, numero uno della Soresa che scalzerebbe il consigliere regionale Topo, costretto a spostarsi a Pozzuoli dove i democrat vogliono invece il gallerista Alfonso Artiaco. E nonostante le pressioni di Lorenzo Guerini, l’ex capogruppo pd non avrà il posto nel proporzionale. 

Malumori invece si addensano su Mario Casillo, che costringe il senatore uscente Pasquale Sollo sul collegio di Casoria (considerato perdente) ma sul suo feudo di Castellammare andrebbero Antonio Milo (Camera) e il presidente della Juve Stabia Franco Manniello (Senato). Entrambi, in un passato non molto lontano, con il centrodestra. Vedremo. 

Su Caserta si appalesa un ritorno da Bruxelles di Pina Picierno e il salto dal Consiglio regionale al Senato di Stefano Graziano. Quest’ultimo garantito di più perché presidente del partito e citato da Renzi come vittima della malagiustizia. In quest’ultimo caso il sottosegretario uscente Umberto del Basso de Caro sarebbe dirottato sul proporzionale alla Camera nel collegio Avellino-Benevento con il renziano Famiglietti. Tutte caselle da aggiustare e limare nei prossimi giorni con la certezza che tra mercoledì e giovedì si inizieranno, davvero, a chiudere i giochi a Roma. 

Intanto procede più spedita la formazione delle liste da parte del centrodestra. Con l’accelerata di ieri sono state divise le quote in Campania allo schieramento. E Forza Italia fa naturalmente la parte del leone perché su 33 collegi, ne prenderà ben 22 contro i 6 di Fdi, i 3 della Lega e i due della quarta gamba.
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