Listopoli, pressing nel Pd
​per le dimissioni della Valente

Listopoli, pressing nel Pd per le dimissioni della Valente
di Carlo Porcaro
Giovedì 23 Febbraio 2017, 11:19
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Prima scossa nel Pd napoletano dopo la vicenda Listopoli. I consiglieri comunali intendono sfiduciare il capogruppo Valeria Valente. A quanto trapelato, al momento non è stato prodotto alcun documento ufficiale, ma la volontà di Federico Arienzo, Alessia Quaglietta e Bobo Esposito mentre Salvatore Madonna è autosospeso dopo essere stato indagato per le firme autenticate a Napolivale è questa: cambiare guida nell'Assemblea cittadina. Nella riunione prevista per domani il gruppo affronterà la questione con Valente che potrebbe assumere una decisione spontanea prima del faccia a faccia. Sarà inevitabile parlarne con i rispettivi capi area, a partire da Orfini e Orlando per l'area Rifare l'Italia di cui fa parte la deputata che non ci sta ad essere messa nell'angolo. Si tratta però di un primo movimento tellurico in un partito alle prese con inchieste, scissione e congresso. Gli equilibri sembrano essere saltati e nelle ultime ore si sono susseguite le telefonate tra Napoli e Roma per dirimere la questione.

Alle sconfitte elettorali subite negli ultimi anni al netto della vittoria strappata da Vincenzo De Luca in Regione non a caso con una coalizione variopinta che va dai Verdi a De Mita passando per D'Anna si era aggiunta l'amara vicenda dei candidati a loro insaputa nella lista civica Napolivale. Al punto che in molti, senza voler uscire allo scoperto sui media o negli organismi di partito, hanno invocato una qualche novità. L'iscrizione nel registro degli indagati di Madonna e del compagno della Valente, l'ex assessore Gennaro Mola, per presunta violazione della legge elettorale è stata percepita come un fortissimo danno d'immagine ad un partito già macchiato dal caos verificatosi alle primarie con tanto di ricorsi rigettati. Le batoste rimediate alle comunali e poi al referendum costituzionale avevano già messo la segreteria provinciale messa sott'accusa.

La domanda nel Pd è stata: possibile che i vertici romani non intravedano neanche adesso le condizioni per fare tabula rasa del Pd napoletano e campano? Qualcuno vedi il bassoliniano Antonio Marciano neofedelissimo del ministro Maurizio Martina e il renziano social Francesco Nicodemo - aveva chiesto le dimissioni del capogruppo comunale Valente, altri come l'omologo regionale Mario Casillo hanno messo a disposizione il proprio incarico a patto che lo facciano tutti coloro che ricoprono ruoli di vertice nel partito mentre il segretario regionale Assunta Tartaglione ha inviato a chiedere scusa ai candidati inconsapevoli e ai cittadini assicurando che chi nel Pd ha sbagliato ne pagherà le conseguenze.


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