Napoli, Lotti, cena per il sì:
«Lavoriamo per il futuro»

Napoli, Lotti, cena per il sì: «Lavoriamo per il futuro»
di Fulvio Scarlata
Sabato 26 Novembre 2016, 08:31 - Ultimo agg. 10:12
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Il vetro dello sportello posteriore sfondato, rubato uno zainetto e una cartella con alcuni documenti: per Luca Lotti la giornata napoletana dedicata al sì al referendum, viene interrotta da un episodio inquietante in via Don Bosco, che è difficile classificare. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, tuttavia, prova a superare l'episodio spiegando, in un incontro con imprenditori e professionisti, le ragioni della riforma: «Stiamo tagliando posti e costi, cancellando le province e il Cnel, puntando sulla sburocratizzazione. Insomma facciamo quello che per trent'anni ci è stato solo promesso. Chiediamo agli indecisi di votare non contro qualcuno, ma per il bene del Paese».


Il raid Aveva lasciato la sua auto su via Don Bosco, Luca Lotti, all'esterno dell'istituto dove si teneva una manifestazione con amministratori del Pd organizzata da Mario Casillo. Non un'auto di servizio, ma la propria Audi A4 grigia, perché, ha spiegato, non era intervenuto alla manifestazione come sottosegretario, ma in qualità di dirigente di partito, e dunque usava il mezzo privato. L'accaduto potrebbe essere derubricato ad atto di criminalità comune, se non fosse stato rotto, con le stesse modalità, anche il vetro dello sportello dell'auto di Salvatore Madonna, consigliere comunale del Pd, questa volta senza rubare nulla. Curiosa anche la scelta di rompere il vetro posteriore, e non quello anteriore per eventualmente rubare dal cassettino anteriore. E ancora più strano è che non è stato aperto il portabagagli, dove c'erano valigie e altre borse di Luca Lotti. I carabinieri indagano, ma l'ipotesi di veleni legati al referendum è centrale. Anche perché solo pochi giorni fa c'era stata l'aggressione al segretario dei giovani democratici, Francesca Scarpato. «Questo gravissimo episodio - dice Assunta Tartaglione - dimostra il clima di insicurezza che regna a Napoli. È inquietante che, tra tante auto presenti, siano state danneggiate quella di Luca Lotti e di Salvatore Madonna. Non vogliamo credere che si sia trattato di un atto premeditato o di un'intimidazione legata al referendum».


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