Napoli. Arancioni divisi, in maggioranza nascono gli «anti-Dema»

Napoli. Arancioni divisi, in maggioranza nascono gli «anti-Dema»
di Luigi Roano
Mercoledì 5 Ottobre 2016, 08:30
2 Minuti di Lettura
Perde pezzi la maggioranza arancione e servirà del mastice di buonissima qualità per rimettere insieme almeno un paio di cocci, ad appena 4 mesi dall’elezione bis del sindaco Luigi de Magistris. Al vertice di maggioranza di ieri, presieduto dall’ex pm, dal fratello Claudio, il capo di gabinetto Attilio Auricchio e Alessandro Nardi amministratore unico della Napoli Holding, non hanno partecipato ben 2 consiglieri comunali, Fulvio Frezza e Laura Bismuto, in aperto dissenso con la politica messa in campo da de Magistris. Un malcontento che serpeggia forte, e quello che era solo sussurrato nelle stanze di Palazzo San Giacomo, ora è diventato realtà. Nasce il correntone interno alla lista «De Magistris sindaco», quella della Bismuto e di Frezza, al quale hanno già aderito una quindicina di consiglieri municipali provenienti dalla stessa lista. E c’è anche un coordinatore, si tratta di Massimo Taglialatela, il segretario generale regionale della Uil. Che tra giovedi e venerdì dovrebbe avere un incontro con de Magistris Junior.

«Ci stiamo organizzando - racconta Taglialatela - noi restiamo saldamente ancorati nella maggioranza, ma vogliamo essere coinvolti in tutti i processi che riguardano questo progetto politico al quale abbiamo aderito. Certo, non possiamo essere chiamati la domenica mattina per sentirci dire come votare, noi non siamo questi. C’è tanta confusione, bisogna organizzarci, capire dove stiamo andando, cosa vogliamo fare e questo deve essere oggetto di dibattito». Le sorprese non finiscono qui. «Presto metteremo in campo un’associazione, un contenitore dove raccogliere tutto quello che è disperso oggi. Insieme a Bismuto e Frezza e ai consiglieri municipali vogliamo dire la nostra sempre. Sarò io il portavoce e presto avrò un confronto con Claudio de Magistris. Occorre chiarirsi. In questo periodo ho visto che chi più ha alzato la voce più ha avuto ascolto, noi non siamo fatti così e non ci rassegniamo a dovere apprendere le notizie nei corridoi o dalla stampa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA