A Napoli la crisi dei partiti sovrani: de Magistris in lieve vantaggio su Lettieri, il Pd diviso resta indietro

Palazzo San Giacomo
Palazzo San Giacomo
di Vittorio Del Tufo
Giovedì 17 Marzo 2016, 08:25 - Ultimo agg. 14:02
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I risultati dei sondaggi piombano sulla campagna elettorale e carambolano sui partiti, mettendone a nudo la più grave crisi di rappresentatività degli ultimi anni. A tre mesi dal voto Napoli è un campo di battaglia, e non solo per le strade lastricate di buche: liti e veleni, patricidi e ricorsi, colpi di sciabola e strascichi giudiziari. 




L’ultimo sondaggio, quello di Ipr-Marketing, disegna la parabola discendente dei partiti tradizionali a tutto vantaggio del sindaco uscente, che risulta il più votato sia al primo turno che al ballottaggio. Stando a questo rilevamento, la città si prepara a veder scorrere davanti agli occhi le stesse immagini di cinque anni fa: De Magistris contro Lettieri, con il primo in lieve vantaggio (30 contro 29,5) al primo turno e vincitore al ballottaggio (52 a 48). Staccato il Pd, tanto nell’ipotesi in cui Bassolino decidesse di scendere in campo, appoggiato da una sua lista, quanto nell’ipotesi che in cui l’ex sindaco si convincesse invece ad appoggiare il candidato che ha vinto le primarie del centrosinistra, Valeria Valente. Il sondaggio Ipr, basato sulle intenzioni di voto, è impietoso nell’illustrare le conseguenze della guerra fratricida che sta dilaniando in questi giorni il Pd.



Nel caso in cui Bassolino, ormai al terzo ricorso contro le primarie, dovesse decidere di correre in ogni caso, non andrebbe oltre il 10%. E prosciugherebbe il serbatoio elettorale proprio della ex figlioccia Valente, che dovrebbe accontentarsi dell’11%. Qualora l’ex sindaco decidesse di farsi da parte, appoggiando la Valente, quest’ultima non sfonderebbe comunque il muro del 20%. Entrambi, in ogni caso, sarebbero lontani dal ballottaggio. Ma lontano dal ballottaggio, sempre stando a questo sondaggio, resterebbe anche il candidato dei Cinquestelle, Matteo Brambilla, accreditato tra il 19 e il 20% in entrambi i casi (con Bassolino e senza Bassolino). 

Più larga la forbice tra De Magistris e Lettieri nel sondaggio di Tecné: 32% al primo, 28% al secondo. Al ballottaggio il sindaco uscente vincerebbe 54 a 46. Il sondaggio effettuato dalla Index Research per la trasmissione «Piazza Pulita», infine, disegna un ulteriore scenario: De Magistris al 34%, Lettieri e Cinquestele al 28, Democrat inchiodati al 10%. Al ballottaggio contro Lettieri vincerebbe De Magistris con il 54%, mentre in caso di ballottaggio tra il sindaco arancione e i grillini vi sarebbe un testa a testa. Ricordiamo che la forbice era ancora più ampia nel sondaggio commissionato un mese fa dal Mattino a Euromedia Research e che vedeva il sindaco in carica cannibalizzare tutti con il 40%.
A colpire, in tutti i casi, è soprattutto il disastro Pd: un suicidio quasi annunciato. Tutta colpa della «maledizione» delle primarie e dell’ennesimo pasticcio ai gazebo? Tutankhamon non c’entra, probabilmente c’è qualcosa di più e di diverso, c’è una crisi di rappresentatività trasversale agli schieramenti politici. È la crisi di «sovranità» dei partiti a mandare in buca, evidentemente, tutti i candidati, lasciando al centro del campo l’unico candidato che non ha un partito dietro le spalle. 

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