Gente che viene, gente che va, gente che torna e gente tagliata: il nuovo consiglio comunale a maggioranza arancione sicuramente è small. Perché da 48 eletti del popolo si scende a 40 più il sindaco. In Aula, rispetto alla passata stagione, sono rappresentate molte forze politiche presenti in Parlamento, con l’esordio assoluto del M5S. Sarà garanzia di governabilità?
La sensazione è che sì, l’Assemblea cittadina 2016 - senza nulla togliere a chi non è stato riconfermato o a chi ci ha riprovato e non ce l’ha fatta - sembra più esperta, pronta e preparata della precedente. Sembra, sul fronte della maggioranza, più omogenea e consapevole della mission affidatale dai napoletani. In una parola c’è chiarezza: di qui i vincitori dall’altra parte le opposizioni che sono ben tre.
La maggioranza incassa 24 seggi, l’opposizione - molto variegata - 16, il sindaco Luigi de Magistris è il quarantunesimo consigliere comunale. Ci sono - si diceva - molte forze politiche presenti in Parlamento e curiosamente sono tutte dalla parte delle opposizioni, ovvero, dalla parte di chi le elezioni le ha perse. A testimonianza che nella terza città d’Italia viene riconfermato, anzi il fenomeno è in espansione, quanto già successo nel 2011 quando fu eletto appunto de Magistris, i partiti tradizionali non sono più la bussola, forzando un po’ si può dire che sono una bussola nel senso che la gente dove li incrocia cambia strada. Giusto? Sbagliato? Difficile dirlo, al momento è così.