Bagnoli e Sud, presto De Magistris
incontrerà il premier Renzi

Bagnoli e Sud, presto De Magistris incontrerà il premier Renzi
di Gerardo Ausiello
Venerdì 30 Settembre 2016, 08:55 - Ultimo agg. 15:31
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La svolta arriva sette giorni dopo l'incontro tra de Magistris e Mattarella a Napoli. Una coincidenza? A Palazzo San Giacomo sono convinti di no. Il ragionamento che da tempo fanno i fedelissimi del sindaco è chiaro: solo una mediazione ad altissimi livelli avrebbe potuto risolvere una crisi istituzionale tanto profonda.

Ha preso forma così, raccontano a Palazzo San Giacomo, l'idea di de Magistris di rivolgersi al presidente della Repubblica quale figura di massima garanzia sia per il Comune di Napoli che per la presidenza del Consiglio. Da mesi, del resto, la diplomazia era al lavoro per ricucire lo strappo tra sindaco e premier, che a tratti è apparso insanabile, specie quando in campagna elettorale gli attacchi si fecero violenti. Prima del disgelo di ieri, infatti, i tentativi di riavvicinamento sono più volte naufragati. L'ultima lo scorso 12 settembre quando, a margine del concerto di Kaufmann al San Carlo, de Magistris ha detto no al colloquio con Renzi perché della delegazione istituzionale faceva parte anche il commissario per Bagnoli Nastasi... L'ex pm, intanto, ha cercato una sponda prima in sede Anci e poi nel Quirinale. Ma è stato determinante il fatto che, almeno nelle ultime ore, sulla vicenda sia calato il silenzio. Anche l'incontro di ieri a Palazzo Chigi è avvenuto nel massimo riserbo per evitare che qualcosa potesse compromettere il delicato equilibrio creatosi.

Con De Vincenti il sindaco ha iniziato a ragionare sul percorso da seguire per uscire dall'impasse che, sul piano dei rapporti politici e istituzionali, ha caratterizzato finora la vicenda di Bagnoli. Poi, nel successivo incontro, quello a cui ha partecipato anche il commissario, sono arrivati altri segnali incoraggianti. De Magistris e Nastasi si sono ritrovati l'uno accanto all'altro. Un'occasione per chiarire ciò che più volte, pubblicamente, avevano dichiarato: il commissario di essere pronto a collaborare con il Comune per raggiungere l'obiettivo della riqualificazione dell'area ex Italsider; il sindaco di non riconoscere la figura del commissario, chiunque esso sia. Nulla di personale, insomma.

Ecco, allora, il punto di equilibrio raggiunto: Comune e governo non si confronteranno in quella cabina di regia a cui de Magistris non ha mai voluto partecipare ma in tavoli tecnici istituzionali come quello che si è tenuto ieri a Roma, con le delegazioni che governo e Comune riterranno opportune. Quanto al percorso di recupero e rilancio di Bagnoli, si procederà con un piano in due fasi: durante la prima, dedicata alle caratterizzazioni e al completamento della bonifica, un ruolo di primo piano spetterà al commissario e alla governance indicata da Renzi; poi si passerà alla seconda fase, quella della riqualificazione urbanistica, che dovrà necessariamente avere come protagonisti gli enti locali, Regione e Comune. Naturalmente il disgelo servirà a sbloccare, in tempi rapidi, anche il Patto per Napoli, senza il quale il capoluogo partenopeo sarebbe costretto a rinunciare a 300 milioni. Manca ancora una cosa, però. Il faccia a faccia tra Renzi e de Magistris, che a questo punto potrebbe tenersi già nelle prossime ore. In quella sede premier e sindaco dovranno guardarsi negli occhi e provare a lasciarsi alle spalle un lungo periodo di polemiche e incomprensioni per avviare, pur nelle diverse posizioni politiche, un rapporto di leale e proficua collaborazione istituzionale.