La replica di Videometrò News Network
La trasmissione di video giornalistici nelle stazioni della Metropolitana di Napoli e delle funicolari sull'apertura della campagna elettorale del sindaco, Luigi de Magistris, è al centro di una replica al candidato del centrodestra, Gianni Lettieri, da parte di Luciano Colella di Videometrò News Network. Colella afferma, infatti, che «un maggior numero di spazi sono stati dedicati all'apertura della campagna elettorale del candidato Gianni Lettieri». Lettieri ha sostenuto di aver «ricevuto moltissime segnalazioni» e di aver «constatato di persona, che le televisioni posizionate sui mezzi pubblici di Napoli, di fatto funzionano come cassa di risonanza di de Magistris e dei suoi assessori».
Colella, invece, consigliere del direttivo del Consorzio Medianetwork, ribatte: «Al candidato Gianni Lettieri, nell'ambito del notiziario giornalistico, sono state realizzate e trasmesse interviste in data: 10.03 »Fare Città«, 12.03 »Rivoluzione Cristiana«, 02.04 »Apertura campagna elettorale Forza Italia«, 14.04 »Presentazione liste«, 21.04 »Presentazione liste«, 02.05 »Gianni Lettieri, Mara Carfagna«, 02.05 » Mara Carfagna« a fronte di n. 2 video dedicati alla campagna elettorale di Luigi de Magistris trasmessi in data 24 e 25 marzo e n. 2 in data 26 marzo». Prosegue Colella: «Il video »Acqua pubblica« realizzato da ABC, che contiene dichiarazioni sull'importanza dell'acqua quale bene pubblico rese da n. 4 soggetti tra i quali il sindaco Luigi De Magistris, rientra tra gli spazi promozionali che da sempre riserviamo alle iniziative di carattere sociale, non è stato quindi né commissionatoci né pagato da alcuno, né tanto meno rientra tra gli spazi di natura commerciale che restano sempre a disposizione per coloro che ne abbiano la necessità». «Il candidato a sindaco di Napoli Gianni Lettieri apre la dichiarazione con un 'In amore e guerra tutto è lecitò. Siamo certamente profondamente innamorati della nostra Napoli, ma questa non è la nostra guerra, chiediamo pertanto a tutti di non essere tirati in ballo in querelle strumentali per poter continuare serenamente e a svolgere il nostro lavoro».