Napoli, nervi tesi nel Pd su numero e posti dei seggi

Napoli, nervi tesi nel Pd su numero e posti dei seggi
di Fulvio Scarlata
Venerdì 12 Febbraio 2016, 10:23
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Lo scontro scatta su numero e collocazione dei seggi: nella commissione per le primarie è già muro contro muro tra gli uomini di Bassolino e quelli della Valente. I primi chiedono il maggior numero di posti dove votare per le primarie confidando in un afflusso elettorale se non pari, almeno simile a quello di Milano. I secondi, invece, memori dell'esperienza delle regionali, credono che i numeri saranno più contenuti e puntano perciò su 50-60 seggi. Dietro la schermaglia c'è il timore, reciproco, di manipolazioni del voto.

Ieri si è riunita la commissione per le primarie. Primo punto il sorteggio dei nomi sulla scheda elettorale che premia Valeria Valente, prima, seguita da Marco Sarracino, Antonio Marfella e Antonio Bassolino. In realtà il modello di scheda adottato, quello utilizzato per le primarie di Milano, è molto schematizzato con i quattro nomi inseriti in riquadri che occupano l'intera scheda e non sono posti uno dietro l'altro, dunque essere primi o ultimi non sarà così determinante.Lo scontro, invece, è sui seggi.

I bassoliniani si aspettano 40-50mila votanti, come a Milano e come a Napoli nel 2011 e chiedono che si aprano molti punti in cui poter votare. Di diverso parere gli uomini della Valente che, partendo dai 15mila votanti delle primarie per la Regione nel 2015, non credono che arriveranno più di 20-25mila elettori e di conseguenza ritengono che una cinquantina di seggi possano bastare. I bassoliniani ne chiedono il doppio, probabilmente l'accordo si raggiungerà a metà, intorno ai 70 seggi. La tensione è tuttavia palpabile perché entrambi gli schieramenti temono manipolazioni del voto, sia con brogli che con la gestione dei seggi: più sezioni significa invogliare gli elettori a votare, un voto d'opinione che, secondo i bassoliniani, li premia. 

Meno sezioni, invece, potrebbe significare che esprime la propria preferenza solo chi è davvero motivato, magari perché iscritto al Pd, con premio per Valente. Così scattano i veti per la collocazione di alcuni seggi e ci si pone il problema di un controllo di quelli che saranno allestiti.
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