Per una volta la politica è stata sopraffatta dall'emozione. Perché al di là dei distinguo, la prima seduta del nuovo Consiglio comunale di Napoli è stata, per i 40 eletti (Lettieri unico assente, giustificato), come il primo giorno di scuola. Ieri mattina, al Maschio Angioino, hanno sfilato i rappresentanti del popolo, che per i prossimi cinque anni sederanno tra i banchi di via Verdi. C'è chi ha deciso di accompagnarsi con la famiglia al completo, chi con gli amici, altri con lo staff o con il fotografo personale per aggiornare i social in tempo reale e chi invece ha dato spazio allo stuolo dei movimenti di riferimento.
La superstar è stata senza ombra di dubbio la deputata di Forza Italia Mara Carfagna, che è riuscita ad oscurare persino la stella di Alessandra Clemente. Miss preferenze (la Carfagna è la consigliera più votata) è stata accolta con grande clamore, tanto da doversi concedere a lungo a favore di telecamere e fotografi. Senza parlare degli scatti concessi ai curiosi. «Ho vissuto questo giorno - ha detto la Carfagna a fine seduta - con grande emozione, ma anche con grande senso di responsabilità. Sono pronta a lavorare tanto, per dare risposte agli oltre seimila cittadini che mi hanno votata». Da una quota rosa di opposizione ad una di maggioranza. La «pasionaria» per antonomasia, dedita a manifestazioni e lotte di classe, Eleonora de Majo, si presenta come meglio non poteva. Maglietta blu con la scritta: «Napoli città ribelle». Al fianco della 27enne, nel giorno del debutto, ci sono i ragazzi del centro sociale Insurgencia, dal quale proviene la de Majo. «Provo una forte emozione racconta -, perché riconosco l'importanza del ruolo che mi è stato assegnato. Il mio sguardo sarà rivolto sempre di più all'esterno del Consiglio, credo che il nostro compito sia quello di dare risposte a tutti i cittadini, ai precari, a chi non ha lavoro, a chi non ha la casa». Ha le idee chiare la de Majo, ma non è da meno la più giovane dell'assise cittadina, Maria Caniglia, classe '89, che ha scelto di aderire al gruppo Verdi-Sfasteriati (la commistione dei due soggetti politici porta la firma di Alessandro Nardi). La Caniglia, se da un lato si dice «emozionata, umile e pronta ad ascoltare», dall'altro tira subito fuori gli artigli e avverte: «Non sarò un agnellino». Chi invece non ha saputo rinunciare agli affetti familiari è stato il consigliere anziano Gabriele Mundo, che ha voluto accanto a sé la compagna Annamaria Maisto, e i quattro figli Marianna, Manuela, Alfredo e Andrea. Tra i più commossi c'è sicuramente il capogruppo di Dema, l'operaio-cassaintegrato Rosario Andreozzi: «Poter intervenire nella Sala dei Baroni ad un Consiglio comunale sottolinea -, è per me motivo d'orgoglio. Sono fiero di poter combattere per le istanze dei cittadini che mi hanno votato».
Primo giorno anche per Federico Arienzo del Pd, occhialini e bretelle, che lascia a Facebook il suo commento appassionato: «Ecco l'entrata del Consiglio comunale (si vede una foto raffigurante l'ingresso della sala, ndr). Si inizia, mi trema l'anima prosegue il post - Farò il massimo, un domani qualcuno me ne chiederà conto, ogni sera lo farà la mia coscienza».