Napoli, nuovo Consiglio comunale:
Carfagna ruba la scena a Clemente

Napoli, nuovo Consiglio comunale: Carfagna ruba la scena a Clemente
di Valerio Esca
Martedì 19 Luglio 2016, 08:57 - Ultimo agg. 10:52
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Per una volta la politica è stata sopraffatta dall'emozione. Perché al di là dei distinguo, la prima seduta del nuovo Consiglio comunale di Napoli è stata, per i 40 eletti (Lettieri unico assente, giustificato), come il primo giorno di scuola. Ieri mattina, al Maschio Angioino, hanno sfilato i rappresentanti del popolo, che per i prossimi cinque anni sederanno tra i banchi di via Verdi. C'è chi ha deciso di accompagnarsi con la famiglia al completo, chi con gli amici, altri con lo staff o con il fotografo personale per aggiornare i social in tempo reale e chi invece ha dato spazio allo stuolo dei movimenti di riferimento.
 

 

La superstar è stata senza ombra di dubbio la deputata di Forza Italia Mara Carfagna, che è riuscita ad oscurare persino la stella di Alessandra Clemente. Miss preferenze (la Carfagna è la consigliera più votata) è stata accolta con grande clamore, tanto da doversi concedere a lungo a favore di telecamere e fotografi. Senza parlare degli scatti concessi ai curiosi. «Ho vissuto questo giorno - ha detto la Carfagna a fine seduta - con grande emozione, ma anche con grande senso di responsabilità. Sono pronta a lavorare tanto, per dare risposte agli oltre seimila cittadini che mi hanno votata». Da una quota rosa di opposizione ad una di maggioranza. La «pasionaria» per antonomasia, dedita a manifestazioni e lotte di classe, Eleonora de Majo, si presenta come meglio non poteva. Maglietta blu con la scritta: «Napoli città ribelle». Al fianco della 27enne, nel giorno del debutto, ci sono i ragazzi del centro sociale Insurgencia, dal quale proviene la de Majo. «Provo una forte emozione racconta -, perché riconosco l'importanza del ruolo che mi è stato assegnato. Il mio sguardo sarà rivolto sempre di più all'esterno del Consiglio, credo che il nostro compito sia quello di dare risposte a tutti i cittadini, ai precari, a chi non ha lavoro, a chi non ha la casa». Ha le idee chiare la de Majo, ma non è da meno la più giovane dell'assise cittadina, Maria Caniglia, classe '89, che ha scelto di aderire al gruppo Verdi-Sfasteriati (la commistione dei due soggetti politici porta la firma di Alessandro Nardi). La Caniglia, se da un lato si dice «emozionata, umile e pronta ad ascoltare», dall'altro tira subito fuori gli artigli e avverte: «Non sarò un agnellino». Chi invece non ha saputo rinunciare agli affetti familiari è stato il consigliere anziano Gabriele Mundo, che ha voluto accanto a sé la compagna Annamaria Maisto, e i quattro figli Marianna, Manuela, Alfredo e Andrea. Tra i più commossi c'è sicuramente il capogruppo di Dema, l'operaio-cassaintegrato Rosario Andreozzi: «Poter intervenire nella Sala dei Baroni ad un Consiglio comunale sottolinea -, è per me motivo d'orgoglio. Sono fiero di poter combattere per le istanze dei cittadini che mi hanno votato».

Primo giorno anche per Federico Arienzo del Pd, occhialini e bretelle, che lascia a Facebook il suo commento appassionato: «Ecco l'entrata del Consiglio comunale (si vede una foto raffigurante l'ingresso della sala, ndr). Si inizia, mi trema l'anima prosegue il post - Farò il massimo, un domani qualcuno me ne chiederà conto, ogni sera lo farà la mia coscienza».
Nel Pd c'è anche chi, come Aniello «Bobò» Esposito, entra sparato verso i banchi alla destra dell'aula, rispetto all'ingresso, ma fa giusto in tempo ad accorgersi che sono quelli della maggioranza. «Purtroppo scherza l'ex capogruppo consiliare non sono mai fortunato a trovarmi in maggioranza». Il Pd intanto, ancora prima di cominciare, perde già un pezzo. La consigliera Anna Ulleto infatti, decide di iscriversi al Gruppo misto, dopo essersi autosospesa dal partito a causa del suo coinvolgimento in un'indagine per voto di scambio. Novità assoluto nell'assemblea cittadina sono i 5 Stelle. Matteo Brambilla e Francesca Menna sono scortati dal parlamentare Roberto Fico e da altri dieci aderenti al Movimento. L'ingegnere brianzolo nel suo intervento evidenzia: «Questo è un giorno storico per me. Sono emozionato e sento un forte senso di responsabilità e dovere. Sono onorato di essere il portavoce del M5S in Consiglio comunale». Prova ad inerpicarsi poi in un parallelismo calcistico su Higuain, ma vista la sua fede juventina, meglio battere altre strade.

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