Napoli, prima giunta de Magistris
spine periferie, degrado e trasporti

Napoli, prima giunta de Magistris spine periferie, degrado e trasporti
di Luigi Roano
Domenica 28 Agosto 2016, 19:31 - Ultimo agg. 19:34
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Domani alle 17 - contro ogni scaramanzia - parte concretamente la seconda era arancione targata Luigi de Magistris. Per quell’ora a Palazzo San Giacomo è stata convocata la giunta e dai provvedimenti all’ordine del giorno si potrà già iniziare a capire come saranno orientate le scelte strategiche di Palazzo San Giacomo. I famosi primo 100 giorni di quale segno saranno? De Magistris ha promesso di migliorare la vivibilità dei napoletani manterrà la promessa?

Cominciamo dall’appuntamento di domani. Tra le altre cose, all’ordine del girono c’è una delibera che riguarda proprio la periferia per eccellenza, Scampìa, e più in generale l’area nord. L’assessore Carmine Piscopo presenterà progetti per 18 milioni per aderire al bando del Governo - che scade il giorno 31 - mentre il sindaco in quanto anche sindaco metropolitano presenterà sempre per Scampìa e l’area nord altri progetti per 40 milioni, totale fanno 58. I progetti riguardano, naturalmente, l’abbattimento delle Vele, la viabilità, il risanamento delle aree di Scampìa e molto altro. I segnale che de Magistris vuole mantenere fede alla promessa, tuttavia, dipenderà molto dal governo, i bandi sono nazionali, e dunque l’ultima parola non spetta al Comune, anzi. Sarà Matteo Renzi, il premier a decidere il da farsi una nuova sfida-provocazione del sindaco? Il lungo lavoro preparatorio fatto con l’esecutivo, con il ministro Graziano Delrio e anche con il sottosegretario Claudio De Vincenti, è possibile dia frutti positivi. Insomma la road map sembra tracciata, il filo conduttore sono le emergenze vecchie e nuove.

Al di là di quello che si farà in giunta domani, per esempio, Mario Calabrese, assessore alle Infrastrutture, ha già fatto approvare il piano dei trasporti dei parcheggi e delle strade. Vale a tutto ciò che fa incavolare i napoletani perché si tratta di servizi carenti: dalle strade gruviera, passando al trasporto su gomma in particolare, per andare ai parcheggi. Quanto tempo si dovrà aspettare ancora per avere strade meno scassate? «Entro la fine dell’anno entreranno in funzione 60 nuovi bus e il treno della linea 6 fino a San Pasquale» l’annuncio solenne in campagna elettorale. Il trasporto su gomma è un’autentica frana, in strada pochi bus, vecchi e inadeguati, e le file alle fermate sono estenuanti. Si tratta della prima emergenza di Napoli. E dopo l’estate, con la riapertura delle scuole, il problema sarà acuto.

Altre risposte immediate devono arrivare sul tema dei rifiuti, migliorare lo spazzamento e il decoro è il caso di dire che è il minimo sindacale. Il vero bubbone è la differenziata, oggi attestata intorno al 31 per cento, serve uno scatto in avanti, anche su questo il sindaco in campagna elettorale si è sbilanciato e non poco. Non mancano i problemi ereditati dal primo quinquennio, tra questi quello di politiche sociali che devono essere meglio integrate e poi bisogna capire una volta e per tutte a posto la questione della società interamente pubblica Napoli Sociale.

Tra i nodi c’è poi quello di Bagnoli, lo scontro con il governo è aperto da due anni, si andrà avanti ancora così, a copi di carta bollata? Settembre dovrebbe portare novità da questo punto di vista con un incontro tra de Magistris e il premier. Cresce la pressione in Comune alla vigilia della ripresa della attività. Daniela Villani, assessore specificamente individuato dal sindaco per curare e periferie e la vivibilità su Fb mette una foto della sua scrivania piena di fascicoli e chiosa: «A Palazzo San Giacomo, la scrivania è da mal di testa! Non é il lavoro che manca. Approfittiamo nella quiete di fine agosto per programmare i prossimi interventi di pulizia in città e organizzare di concerto con i presidenti di Municipalità la mappatura delle aree abbandonate. E ancora unificare, mettere in rete, rendere noti, i servizi in sostegno delle donne in città, tutto in un app per conoscere facilmente cosa ci offre la città. “Non é sufficiente sapere. Bisogna fare” diceva il grande Leonardo. E a noi ci tocca accelerare».

Su questo fronte far partire i lavori di ristrutturazione del vecchio e glorioso San Paolo è una necessità stringente.

Il Comune ha chiesto un mutuo di 25 milioni al Credito sportivo che è stato concesso, ora bisogna aprire i cantieri per sistemare i bagni, i sediolini, gli impianti elettrici per mettere la struttura di Fuorigrotta a norma. Il rischio è che addirittura il Napoli potrebbe essere costretto a giocare altrove se non si fanno questi lavori con urgenza. Di più, bisogna poi firmare la convenzione ponte per la gestione dello stadio con la Società calcio Napoli, per dare al presidente Aurelio la possibilità di fare la sua quota parte di lavori. Una rivoluzione copernicana, cento giorni basteranno davvero? La sostanza è che il sindaco nei primi 100 giorni ha fissato una

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