Napoli, è tempo di risiko assessori
negli equilibri la Città metropolitana

Napoli, è tempo di risiko assessori negli equilibri la Città metropolitana
di Luigi Roano
Domenica 28 Agosto 2016, 19:34
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«Napoli non è diventata il Paradiso, c’è molto da migliorare, altrimenti si cambia». L’ultima comunicazione ufficiale rivolta agli assessori dal sindaco Luigi de Magistris è questa, è datata un paio di settimane fa e sembra difficile che il sindaco abbia cambiato idea in questo breve lasso di tempo. Anzi, chissà se a vederla da lontano a de Magistris Napoli è poi piaciuta davvero e se i turisti hanno coperto quello che non ha funzionato a dovere, dai trasporti al decoro. La sensazione è che da domani non solo la giunta riprenderà il lavoro, ma anche l’azione politica salirà di tono. Le questioni lasciate appese, su tutte quella del rimpasto della squadra di governo, c’è da giurarci che torneranno prepotentemente a galla.

La questione politica c’è e dal Consiglio comunale quelle forze che hanno spinto fin da subito per entrare in squadra torneranno a farsi sentire. L’ex pm qualche cambio lo farà c’è da capire i tempi. Settembre forse è troppo vicino, il sindaco ne approfitterà per convocare gli stati generali degli arancioni per capire gli umori della sua squadra allargata, vale a dire la maggioranza, e poi in autunno prendere una decisione definitiva sui cambi da fare. Sul fronte degli assessori - invece - quasi tutti sono convinti che se si lavora bene il sindaco non cambierà, quindi per loro la scommessa è fare quello scatto in avanti chiesto da de Magistris per conservare la poltrona. Stanno davvero così le cose? La sensazione è che i cambi ci saranno. 

La questione politica che investe de Magistris però ha anche un altro aspetto, oltre a quello del rimpasto e di allargare la presenza a nuove forze in giunta. Spira un venticello all’interno della maggioranza e della stessa giunta che porta dritto alla questione concretezza, vale a dire val bene proclamare la rivoluzione, fa parte della dialettica demagistrisiana e la locuzione va tarata a seconda del momento in cui l’ex pm si esprime. Per gli assessori e molti consiglieri comunali - nella sostanza - è giusto schierarsi sui grandi temi come quelli del referendum, però in tanti iniziano a far trapelare una voglia matta di tranquillizzare i napoletani sul fronte della concretezza: «La rivoluzione dei servizi che funzionano, per fare di Napoli una città normale» deve essere la cifra del secondo mandato, non altro la riflessione che viene fuori. Almeno a sentire gli spifferi della parte più sinistrosa degli arancioni. Ecco questo sarà un bel dibattito che si consumerà in giunta e quando ci saranno i cosiddetti «stati generali». Per il momento il venticello sembra non sfiorare l’associazione che fa capo al sindaco e a suo fratello Claudio De Magistris, «Dema», che lavora per la battaglia referendaria tanto che a metà settembre è prevista una quattro giorni a Napoli per il «No». E lavora per trasformare l’associazione in un vero e proprio soggetto politico. 

Tornando al rimpasto, il sindaco confida di alleggerire le pressioni di chi reclama più visibilità e posti di governo attraverso la Città metropolitana di cui è il numero uno. Entro settembre dovrebbe indire anche le elezioni e a quel punto de Magistris spera che il bilanciamento politico si trovi distribuendo incarichi tra Palazzo San Giacomo e Santa Mara la Nova. E i tempi, se questa fosse la strategia, sp
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