«Welfare, mancano due milioni
alla delibera straordinaria»

«Welfare, mancano due milioni alla delibera straordinaria»
di Mariagiovanna Capone
Domenica 9 Ottobre 2016, 22:39
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«Una delibera politica. Un provvedimento tardivo». Toni Nocchetti, presidente dell’associazione Tutti a scuola, non nasconde il disappunto per l’approvazione in giunta, con cui l’assessore al Welfare Roberta Gaeta ha permesso di adottare «una misura straordinaria attraverso una variazione di cassa di 5.679.210,42 euro sul Fondo Nazionale Politiche Sociali e sul Fondo Regionale 2015 nelle more del trasferimento di tali somme da parte della Regione Campania». Una mossa che non farebbe perdere l’assistenza domiciliare ai disabili, permetterebbe ai bambini non autosufficienti di materne (solo con l’intervento degli operatori di Napoli Servizi però), elementari e medie di frequentare la scuola ed avere assistenza per nutrirsi o andare in bagno, ma che lascia a casa i disabili delle superiori perché continueranno a non avere gli assistenti che gli permetterebbero di seguire le lezioni e sopperire alle esigenze fisiologiche. «Con la delibera di ieri, la giunta de Magistris prova a mettere una toppa alle assurde scelte compiute in agosto con il bilancio preventivo» continua Nocchetti. «Che si tratti di un provvedimento tardivo è evidente a tutti, che sia inefficace per tutti gli ambiti del welfare cittadino è altrettanto chiaro». Un «rattoppo» che non è neanche certo possa accadere perché «la dirigente Olga Chieffo deve firmarla questa delibera: un atto non ordinario, dove i soldi sono impegnati solo sulla parole ma non esistono» insiste Nocchetti. Una delibera che mostra anche una stranezza, ovvero i conti non tornano. La somma dei frazionamenti, infatti, non corrisponde alla cifra deliberata. Sommando i vari ambiti, infatti otteniamo un totale di circa 7 milioni 827 mila euro. Un’anomalia che Nocchetti trova «incomprensibile» e Sergio D’Angelo si augura si tratti «di un errore di trascrizione». Sul provvedimento adottato, il presidente Gesco si mostra più ottimista definendola «una boccata di ossigeno, che risolve parte dei problemi ma non tutti. Anche se non abbassiamo la guardia sui prossimi mesi». Tuttavia si chiede «perché farla adesso e non direttamente prima della manovra di bilancio di agosto? Si sarebbero risparmiati brutte figure e avrebbero risparmiato disagi ai disabili e agli operatori sociali». 

«Nel caso che Chieffo firmi la delibera (chiarendo le cifre esatte), dal 2017 cosa accadrà?» si chiede Nocchetti. «E sugli alunni disabili delle superiori, la giunta de Magistris cosa pensa di fare? Ma giusto, il tema non è suggestivo come l’auto governo del territorio o glamour come una sfilata di alta moda, ma a Francesco, giovane disabile non autosufficiente, chi dovrà assicurare il diritto costituzionale allo studio? È facile celebrare nozze gay invece che occuparsi delle persone deboli: si chiama propaganda». La rabbia di Nocchetti è incontenibile «perché la disabilità è un argomento di scarso interesse per chi già è proiettato nell’allestimento di un pittoresco albero di Natale alto 30 metri sul lungomare. I diversi non li vogliono, non si curano di loro perché non sono rivoluzionari» aggiunge ironicamente per poi tornare al fulcro del problema: «Trovo di un cinismo inaudito affermare che i disabili alle superiori “non sono fatti miei” come dichiarato dall’assessore Gaeta. Un amministratore non può usare quei toni e quei modi ma una formula più politicamente corretta come “non sarebbe di mia competenza, ma mi faccio in quattro per trovare i fondi e aiutarli”. Come? Riduce le luci a via Dei Mille per qualche ora, rinuncia agli addobbi natalizi, mette in campo iniziative ma i soldi per mandare questi ragazzi a scuola li trova. Di fronte a una vicenda di per sé già intollerabile, le parole della Gaeta mi hanno lasciato allibito. La misura è colma: saremo la loro spina nel fianco». 
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