«Oggi come allora difendi la città»: i fan di Bassolino come gli ultras del Napoli

«Oggi come allora difendi la città»: i fan di Bassolino come gli ultras del Napoli
di Pietro Treccagnoli
Sabato 6 Febbraio 2016, 21:11
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Alla fine è scattato il coro del San Paolo, prima un accenno spontaneo dalle retrovie, poi più forte e diffuso: «Un giorno dall’improvviso mi innamorai di te», sulle note tormentone di «L’estate sta finendo». Un po’ troppo? Il clima festoso, da tifo, era già nell’aria quando i Giovani Democratici hanno appeso la propria bandiera sulla galleria del Teatro Nuovo, in mezzo a due striscioni con un altro verso dell’inno azzurro: «Ed oggi come allora difendo la città».

Nella sala dei Quartieri Spagnoli, piena zeppa, neanche posti all’impiedi, Antonio Bassolino dopo aver battuto Napoli quartiere per quartiere ha chiuso le Primarie delle Idee, c’era un’aria da Leopolda (fatte le debite proporzioni). C’era lo stesso sentimento e c’erano anche dei renziani, qualcuno di peso anche sul palco, a fare della sua stessa presenza un endorsement. L’ex-sindaco ha sparato a zero più contro il sindaco in carica, ha rilanciato i punti della sua nuova visione della città, ma la battuta finale l’ha riservata a chi all’interno del suo stesso partito immaginava per lui una vita da nonno: «Ma persone a me vicine politicamente come potevano mai pensare che me ne uscivo dalla porta di servizio». E un messaggio rivolto anche a Roma, costante interlocutore sotto traccia di Bassolino.
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