Pd, governatore a valanga: a Napoli tutto da rifare

Pd, governatore a valanga: a Napoli tutto da rifare
di Adolfo Pappalardo
Domenica 11 Settembre 2016, 10:27 - Ultimo agg. 14:30
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Prima fuochi e fulmini sul Pd napoletano «da asfaltare, da usare la ruspa», per usare le parole di Matteo Renzi subito dopo la debacle elettorale contro De Magistris, poi argomento improvvisamente archiviato. Questione buttata nel dimenticatoio in attesa che passasse chissà quale bufera salvifica. Tipico atteggiamento dei vertici democrat partenopei che nemmeno una direzione per analizzare il voto hanno mai convocato. Solo Antonio Bassolino, imperterrito, andava chiedendo almeno un'analisi post voto. Nulla. Con il segretario provinciale Venanzio Carpentieri sgusciante a qualsiasi richiesta o critica. Imbullonato alla carica. Ma comunque tutti nel Pd in attesa del referendum e poi del congresso per evitare l'onta dell'ennesimo commissariamento del partito all'ombra del Vesuvio. Sino a ieri quando l'argomento (spinoso) lo butta in mezzo con forza il governatore Vincenzo De Luca. «L'esigenza di commissariare è viva e presente ma noi ragioniamo su ere geologiche, abbiamo i tempi della Magna Grecia..... Lunedì dovrebbe venire Renzi e gli dirò le cose sulle quali secondo me bisogna apportare delle correzioni», dice intervistato dal direttore di Panorama a Salerno. Commissariare chi, anzitutto? Perché quando le dichiarazioni del governatore rimbalzano si scatena il panico nel partito. Il lancio di un'agenzia, infatti, riporta male la domanda di Mulé. Il giornalista infatti chiede, testuale: «Siccome siamo in Campania: ma Renzi non aveva detto che avrebbe asfaltato? Dopo il caso di Napoli non doveva passare con la ruspa?». Il governatore quindi, quando risponde, non si riferisce al Pd regionale e napoletano ma solo a quest'ultimo.
Un dettaglio non squisitamente linguistico ma di sostanza. Perché l'uomo forte del Pd nel Mezzogiorno non ce l'ha con la segreteria regionale di Susy Tartaglione ma con l'organo di Venanzio Carpentieri, in particolar modo. Non tanto perché la sconfitta è riferibile a Napoli ma perché l'ex sindaco di Salerno sa bene come non sia il caso di mettere in discussione proprio ora i vertici regionali. La segretaria è legatissima a Mario Casillo, capogruppo pd in Regione. E se in queste ore proprio il Pd casilliano va chiedendo maggior peso in giunta e nelle scelte della Regione ed è sempre più difficile resistere, non puoi metterti a fargli la guerra proprio ora. Senza contare come De Luca, con gli impegni da governatore che ha, non può infilarsi in una doppia fase congressuale ma iniziare solo con l'assise provinciale. Anche per questo se ne esce con una battuta sulle fantomatiche ruspe in arrivo evocate a giugno: «Avrà (Renzi, ndr) trovato le strade occupate...». Ma sembra fatta se Tommaso Ederoclite, dirigente pd renziano, dice: «Lunedì De Luca chiederà a Renzi di commissariare il partito di Napoli. Forse lo chiede un po' in ritardo rispetto alla catastrofe elettorale avvenuta a giugno scorso, ma va bene così. Il partito a Napoli è fermo da mesi, un dibattito inesistente, assoluta mancanza di politica, e se non fosse per il lavoro di consiglieri come Valeria Valente e Federico Arienzo forse non ci sarebbero tracce di politica nemmeno presso il comune».
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