Pd Napoli, nuova denuncia:
«Tessere comprate»

Pd Napoli, nuova denuncia: «Tessere comprate»
Mercoledì 1 Marzo 2017, 09:48 - Ultimo agg. 16:21
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«Solo la carta d'identità, i dieci euro ve li danno loro». Secondo la video-denuncia de La Repubblica le tessere Pd sono state offerte gratuitamente in un circolo napoletano nell'ultimo giorno utile per l'iscrizione: decine i cittadini in coda. Sarebbero coinvolte persone al centro dello scandalo delle primarie del 2011, il quartiere è sempre Miano.

Oggi stesso il segretario provinciale del Pd di Napoli, Venanzio Carpentieri, ha dato mandato all'ufficio adesioni del partito di non convalidare le richieste di adesione presentate al circolo di Miano, dove si sarebbero verificate irregolarità nel tesseramento. Inviata anche la richiesta alla segreteria del Pd di commissariare il circolo di Miano.

Interviene anche il segretario del Pd Campania, Assunta Tartaglione, che dice: «Gli episodi relativi al tesseramento riportati dalla stampa sono di una gravità estrema in quanto inficiano il regolare svolgimento del tesseramento, uno dei momenti di massima espressione della democrazia nel Partito democratico, e allo stesso tempo ledono pesantemente l'immagine del partito stesso». Aggiunge: «Ben venga - aggiunge Tartaglione - la decisione del partito di inviare di un dirigente nazionale per verificare la regolarità del tesseramento a Napoli. Per quanto concerne le nostre competenze, provvediamo immediatamente al commissariamento del circolo di Miano, indicando una figura di spiccata autorevolezza morale ed etica come l'ex senatrice ed europarlamentare Graziella Pagano. Su questa, come su tutte le altre possibili anomalie, saremo inflessibili. Non possiamo tollerare episodi che facciano apparire il Partito democratico diverso da ciò che è, in particolare in un momento delicato come quello che ci porterà al congresso. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo con forza: non ci interessa la conta delle tessere, ma il dibattito sulle idee».

Immediate anche le reazioni locali. «Certe pratiche non appartengono a mio modo di essere e di fare politica. Avevo più volte denunciato in passato al partito provinciale di Napoli che nell'area nord di Miano c'è un modo di fare politica che non rispetta le regole». Lo afferma Roberto Alessandro, segretario del circolo Pd di Miano in merito allo scandalo del tesseramento nel quartiere a nord di Napoli. «Ieri non ero presente - spiega Alessandro - alla giornata finale del tesseramento per impegni di lavoro».

«La situazione del Pda Napoli è di grave emergenza politica e morale», scrive invece su Facebook Antonio Bassolino. «Niente è successo - aggiunge Bassolino - altro che il lanciafiamme, dopo le comunali. Fin da allora era invece doveroso commissariare il partito provinciale e regionale, azzerare il tesseramento e costruire un congresso serio con il contributo di personalità esterne. Niente si è mosso, a Napoli e a Roma, anche dopo che un mese fa è scoppiata l'inaudita vicenda di nove (9 su 40!) candidati a loro insaputa. Inascoltati sono stati gli allarmi lanciati sul tesseramento: possibili iscritti falsi e tessere comprate, dopo i falsi candidati. È dunque prioritario, prima di qualunque altra cosa e di un congresso in queste condizioni assurdo, creare il necessario quadro di legalità. Altrimenti il Pd muore».


«Il nuovo e prevedibile scandalo delle tessere segna l'ennesimo punto di non ritorno di in un partito che a Napoli non c'è». Queste le parole del deputato napoletano del Pd, Leonardo Impegno. «Una situazione assurda - prosegue Impegno -. Gli appelli di questi mesi al rigore e alla trasparenza cadono nel vuoto. Lo sforzo di pochi di celebrare un congresso sulle idee e non sulle tessere appare inutile. Non è possibile ogni volta commettere sempre gli stessi errori imperdonabili che non fanno altro che allontanare i cittadini dal partito democratico. Avevo più volte sottolineato il rischio che una situazione politica a dir poco precaria potesse incentivare i signori delle tessere. A questo punto non credo che il Pd di Napoli sia in grado di gestire questa delicata fase congressuale. E da Roma ancora una volta devono inviare un dirigente nazionale per verificare la regolarità delle procedure. Ma non mancano le procedure è la politica ad essere assente». Conclude Impegno: «Mi sembra che l'obiettivo della segreteria provinciale sia quello di resistere fin quando non verremo completamente travolti. Non voglio associarmi all'idea che possiamo solo lentamente deperire. Ognuno di noi deve mettere a disposizione il proprio mandato e io sono pronto. Tuttavia è necessaria una reazione ancora più forte: chiedo a Orfini di commissariale il partito a Napoli».

«Apprendiamo dai media in queste ore di vicende preoccupanti che riguardano la vita democratica del Pd a Napoli.

Dal tesseramento gonfiato, con file di persone che corrono a iscriversi e il coinvolgimento di persone già assurte agli onori della cronaca in occasione delle primarie del 2011, a veri e propri acquisti di ingenti pacchetti di tessere (si parla di diverse migliaia) da parte, a quanto pare, di clan camorristici. Non ci sembra un modo corretto di iniziare il percorso congressuale del Pd». Lo affermano i senatori democratici, membri della commissione Antimafia, Rosaria Capacchione, Salvatore Tomaselli e Stefano Vaccari, che aggiungono: «Se le notizie fossero confermate saremmo di fronte all'illegalità e alla criminalità organizzata che entrano nei nostri circoli. Per questo, come senatori democratici che fanno anche parte della commissione Antimafia, chiediamo agli organismi dirigenti del Pd di fare con tempestività chiarezza su quanto sta avvenendo. Serve la massima severità, anche l'annullamento del tesseramento se necessario, per evitare di trasformare un importante passaggio democratico in un farsa tragica e pericolosa». 

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