Primarie centrosinistra, forum con l'oncologo Marfella: «Posso unire tutto il centrosinistra. E togliamo i rifiuti speciali da Napoli»

Primarie centrosinistra, forum con l'oncologo Marfella: «Posso unire tutto il centrosinistra. E togliamo i rifiuti speciali da Napoli»
Mercoledì 17 Febbraio 2016, 09:07 - Ultimo agg. 17:55
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NAPOLI - Forum in diretta streaming con il candidato alle primarie del Pd, Antonio Marfella. Oncologo dell'istituto Pascale di Napoli ed esponente dell'associazione Medici per l'ambiente, Antonio Marfella da anni è in prima linea sul tema della Terra dei Fuochi. Si è candidato con il Psi. Nei giorni scorsi Il Mattino ha ospitato Antonio Bassolino e Marco Sarracino.
 



«Sono senza partiti alle spalle - esordisce Marfella - ma un cittadino normale. Esponente della società civile, per la quale sono andato in Parlamento Europeo. E parlando del Pd, essendo uno dei partiti maggiori nel Pse, le prossime potremmo chiamarle le primarie del Partito Socialista Europeo a Napoli. Cosa che coincide con la mia posizione, visto che mi sento un socialista cattolico. E dico agli altri socialisti. Svegliatevi, rappresentiamo il partito più antico di Napoli».

Marfella ha poi spiegato il senso della sua candidatura. «Sui quattro concorrenti, sono l'unico esponente della società civile. Questo è indicativo perché tutti la vogliono, ma solo a parole, perché i partiti la vogliono usare ma non essere indirizzati dalla società civile».
Poi un passaggio sulla situazione a Napoli. «Io vedo Napoli come è oggi e come sarà in futuro. La più grande cosa di cui soffriamo oggi è l'arretratezza del ceto professionale napoletano che non si presenta in prima persona ma poi vive di consulenze date dai partiti politici». 

«Mi sono presentato alle primarie perché Napoli ha bisogno di un uomo che unisca le tante anime del centrosinistra. Non posso pensare alla politica come pacchetti di voti e di clientes ma come ideale, E io in questo senso non voglio piu sentire parlare di Napoli come pacchetti di voti e di clientele».

Nel programma di Marfella la lotta alla droga come primo punto. «Si spara per poco, i baby killer sono imbottiti di cocaina. Bisogna depenalizzare la droga per togliere i soldi alla camorra. E io come primo punto da sindaco di Napoli parlerò ai tanti ragazzi di Chiaia, Vomero e Posillipo che usano la droga, per spiegare a cosa vanno incontro».

Altra idea di Marfella, «quella di puntare a una Pietrarsa del Sud, un'idea che Renzi mi ruberà. E' un luogo simbolo della nostra storia. Qui sono nate le ferrovie in Italia. Qui ci sono stati i primi morti tra gli operai. E' un luogo simbolo anche per il socialismo».

Per quanto riguarda gli altri problemi di Napoli altro punto importante la mobilità, e aspetti come le buche e il traffico. «Napoli è immodificata da 2000 anni. E' ancora la città dei Decumani. Con l'asse viario inadeguato. Adesso circolano auto e altri mezzi più pesanti rispetto al passato. Le buche non si ripareranno mai, inutile girarci intorno. Bisogna togliere le auto dalla strada e puntare sul trasporto pubblico».

Altro aspetto atavico di Napoli è quello dei rifiuti. «Quello dei rifiuti urbani è un falso problema - attacca Marfella - e mi spiego subito. Questi rappresentano il 20% dei rifiuti in totale. Per i rifiuti urbani c'è bisogno solo di un impianto di compostaggio. Abbiamo già l'inceneritore che brucia rifiuti oltre la media nazionale: 111 chili a testa per i campani contro i 90 e passa a testa per gli italiani». Il vero problema quindi «è quello dei rifiuti speciali, a partire dall'amianto. Per i quali non esistono impianti. Anzi, parafrasando Pino Daniele, Napoli è una lastra di amianto e ha bisogno di un impianto».

Un punto della discordia nei programmi politici è il lungomare liberato. «Sono arrabbiato con de Magistris. Cinque anni fa mi ha designato come suo consulente alla salute. In teoria sono ancora in carica ma mi ha chiamato una sola volta in tutto il mandato. Parliamo del lungomare? Si regge su tre gallerie, cosa inammissibile. Si forma il traffico. Finché non esiste un'alternativa vera, come un trasporto pubblico efficiente, non si può chiudere il lungomare».

La principale sofferenza di Napoli resta il lavoro. «Che è il nostro primo impegno. Ma il sindaco deve garantire il contesto. Ad esempio. Evitiamo le megastrutture, come le Vele di Scampia, simbolo del gigantismo campano per fare pacchetti di clientele. Restituiamo il porto ai cittadini. Adesso è di petrolieri e crocieristi, totalmente in mano ai privati. E la cattiva politica ha affidato loro la gestione del porto, con il risultato che da lì proviene una massa enorme di polveri sottili, causate dalla mancata elettrificazione delle banchine. Elettrificazione che ad esempio è stata fatta nel vicino Molo San Vincenzo a opera dello Stato». Altro punto è Bagnoli. «Qui ci  dobbiamo ricordare che siamo in zona rossa, sulla più grande caldera del mondo. Sono aperto a qualunque proposta ma sempre in questa direzione. Dobbiamo costruire il meno possibile».

Marfella, inoltre, non si pone come «un avversario di de Magistris. Forse sono l'unico candidato alle Primarie che non lo combatte. Anzi con lui voglio riprendere i contatti, mostrargli la strada e farlo uscire dall'isolamento. Tra gli altri contendenti alle primarie voterei Sarracino, è giovane e bravo. Mi propongo come suo tutor politico. Io mi sono candidato perché non posso permettere a chi ha già svolto più di un mandato di presentarsi ancora. Il potere logora chi lo ha esercitato per troppo tempo. Poi si fa la fine di Craxi».

Infine il paragone che Il Mattino chiede a tutti i candidati: più facile che il Napoli vinca lo scudetto o che, in questo caso, Marfella vinca le primarie. «Io "imparo" - risponde Marfella usando una dialettismo - gli altri a giocare. Sono come Sarri».






 

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