Quarto, sfida tra il sindaco e il marito per abbattere il tetto abusivo della casa

Quarto, sfida tra il sindaco e il marito per abbattere il tetto abusivo della casa
di Alessandro Napolitano
Mercoledì 18 Maggio 2016, 08:49 - Ultimo agg. 10:37
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Quarto. Sotto quel tetto ci vivono assieme da anni, lì sotto hanno condiviso i momenti più difficili della loro vita recente. Ed ora, quello stesso tetto, li vede divisi su opposti fronti. Sono marito e moglie, ma non si tratta di una coppia qualunque. Lei è il sindaco della città, lui il marito. Ancora una volta è la copertura dell'abitazione nella quale abitano Rosa Capuozzo e suo marito Ignazio Baiano, a dar vita ad un nuovo caso. Il compagno del primo cittadino, infatti, ha dato mandato ai suoi legali di proporre ricorso al Tar contro quanto deciso dal Comune, lo stesso ente amministrato dalla consorte: il rigetto di condono e la successiva ordinanza di demolizione dell'opera ritenuta abusiva.

Il Comune di Quarto, però, ha a sua volta deciso di difendersi contro il marito del sindaco. La giunta comunale, a capo della quale c'è ovviamente la fascia tricolore, ha dato il suo assenso affinché l'ente locale resista al ricorso presentato da Baiano. Durante l'ultima riunione dell'esecutivo, è stato deliberato di affidare l'incarico al legale che da tempo si occupa dei procedimenti amministrativi che vedono coinvolto il municipio. Riunione, però, alla quale il sindaco è risultato assente, probabilmente per evitare un eventuale conflitto di interesse. Ma a non essere per nulla evitate sono state le nuove polemiche. Assenza dalla giunta sulla quale il sindaco non è intervenuto, affidando tutto a un semplice «no comment».

Nonostante si tratti di un caso senza precedenti, nel quale marito e moglie si ritrovano uno di fronte all'altro per difendere interessi contrapposti, ma in qualche modo anche comuni. L'abitazione sul quale pende un'ordinanza di abbattimento di un'opera ritenuta abusiva, infatti, è la stessa in cui vive anche la fascia tricolore. La quale rappresenta l'ente locale, che ha deciso di opporsi al ricorso del marito del primo cittadino. Gli interessi contrapposti sono tutti qui: da una parte quello del marito e dunque della sua famiglia a vedersi annullare il «niet» alla richiesta di condono e l'esecutività dell'ordine di abbattimento; dall'altra quello del Comune a far sì che quanto stabilito dall'Ufficio tecnico possa arrivare a conclusione. Ed emergono altri elementi destinati ad alzare un nuovo polverone. Il primo riguarda l'avanzamento della pratica sull'opera realizzata nel 2003. Il 24 febbraio scorso, infatti, è stata rigettata la domanda di sanatoria; mentre il 29 marzo è arrivata addirittura un'ordinanza di demolizione.

Dunque, quel tetto era abusivo, almeno secondo i tecnici del Comune. E se non fosse arrivato il ricorso al Tar da parte di Ignazio Baiano, probabilmente i due provvedimenti sarebbero rimasti in sordina. In nome della trasparenza tirata fuori in ogni occasione, un mese e mezzo dopo l'emanazione dell'ordinanza di abbattimento, dal sindaco nemmeno una parola. Non che fosse obbligato, ma avrebbe evitato ciò che invece sta accadendo. Infine, l'altro punto che ha destato curiosità riguarda l'avvocato che difenderà gli interessi del marito del sindaco: lo stesso che ha accompagnato Rosa Capuozzo in Procura durante gli interrogatori del pm antimafia John Henry Woodcock. L'inchiesta era quella ruotante attorno ad un presunto caso di voto di scambio e di tentata estorsione aggravata. Con il sindaco parte lesa, ma con al centro, ancora una volta, il tetto realizzato sulla abitazione di famiglia. Fulcro dell'indagine, infatti, fu il presunto tentativo di ricatto al primo cittadino da parte di un consigliere della ex maggioranza 5 Stelle: Giovanni De Robbio. Secondo la Procura, colui che risultò il più votato alle elezioni del maggio 2015, avrebbe mostrato in più occasioni una foto aerea della casa del sindaco al diretto interessato. Un tentativo, sempre secondo la Procura, per ottenere favori puntando sulla eventuale ricattabilità del primo cittadino. Che oggi, probabilmente, maledice il giorno in cui assieme al marito, decise di realizzare quel tetto.