Renzi è arrivato a Napoli
Con de Magistris firma
il Patto: è l'ora del disgelo

Renzi è arrivato a Napoli Con de Magistris firma il Patto: è l'ora del disgelo
di Gerardo Ausiello
Mercoledì 26 Ottobre 2016, 08:29 - Ultimo agg. 13:00
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L'ultima vera stretta di mano risale a oltre due anni fa. Precisamente al 14 agosto 2014, quando Renzi e de Magistris si erano trovati d'accordo sugli interventi da mettere in campo per Bagnoli. Ne è passato di tempo da allora e il quadro politico-istituzionale, sull'asse Roma-Napoli, è radicalmente cambiato. Per questo la firma del Patto per Napoli, in programma stamane in Prefettura, sarà di fatto uno spartiacque. Non sul piano politico perché premier e sindaco continueranno a pensarla diversamente quasi su tutto (a partire dal referendum del 4 dicembre), ma di sicuro sul piano istituzionale. Da tempo sia a Palazzo Chigi che a Palazzo San Giacomo si era fatta strada la consapevolezza che fosse necessario tenere separati i due campi, e così a quanto pare sarà. Poiché però soprattutto durante la campagna elettorale la tensione tra Renzi e de Magistris era salita alle stelle, sarà necessario un chiarimento. È probabile allora che, prima della firma del Patto, in Prefettura ci sia un colloquio riservato fra il sindaco e il premier (che in tarda mattinata parteciperà ad un forum nella redazione de Il Mattino e, nel pomeriggio, si sposterà ad Avellino per una riunione con i sindaci in Prefettura e al teatro Gesualdo per una manifestazione sul referendum. Non si esclude la visita all'azienda vitivinicola Feudi di San Gregorio). È ciò che auspica l'ex pm per spiegare al capo del governo «le ragioni che hanno determinato in passato un duro conflitto istituzionale e una forte distanza politica».

Ma de Magistris osserva, al tempo stesso, che «sarebbe molto grave se, di fronte a un dissenso politico, da uomini delle istituzioni non ci stringessimo la mano. Per questo - dice nel corso della diretta Facebook con Repubblica - mi è sembrato assurdo che in due anni non ci fosse l'occasione di parlarci». Si dice convinto il sindaco che, dopo la firma del Patto per Napoli, i rapporti con il governo «miglioreranno»: del resto nei giorni scorsi, per arrivare all'intesa, «governo e Comune hanno lavorato molto bene, e di questo devo dare atto a Palazzo Chigi». «Noi - insiste - sappiamo tenere distinta la critica politica dalla cooperazione istituzionale e infatti parteciperemo sempre a tutti i tavoli istituzionali previsti dalla legge». Su Bagnoli il sindaco auspica che, a seguito del disgelo, «si possa anche rivedere qualcosa sul commissariamento» («ma non c'è nulla di personale con Nastasi», ha più volte chiarito): «Il Paese non ha più bisogno di commissariamenti, lo stesso Renzi e il ministro Madia all'assemblea dell'Anci a Bari hanno detto che i sindaci devono decidere del presente e del futuro delle città». Quanto alla polemica sulla nota spese presentata per la manifestazione di protesta contro il commissariamento di Bagnoli, chiarisce: «Con il vicesindaco Del Giudice e l'assessore Piscopo abbiamo deciso di partecipare all'iniziativa come amministratori e non a titolo personale. Per questo ho trovato quella polemica di cattivo gusto. Io viaggio in seconda classe mentre potrei andare in prima e non chiedo neppure il rimborso dei pasti, che mi spetterebbe». Di passo in avanti importante parla anche De Luca, secondo cui «si stabilisce finalmente il principio di collaborazione tra diversi livelli istituzionali. Dobbiamo lavorare sempre insieme, evitando esasperazioni e polemiche, nell'interesse delle nostre comunità. Anch'io - racconta il governatore ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli - mi sono adoperato in queste settimane perché ci fossero posizioni distese e un dialogo aperto». Non resta dunque che attendere lo sblocco di 308 milioni, «una boccata d'ossigeno fondamentale, che si aggiunge ai 3 miliardi che la Regione, con la programmazione europea, ha già destinato alla riqualificazione e allo sviluppo di Napoli. Dipenderà da noi riuscire a impegnare e a spendere le risorse previste. Questa sfida - avverte De Luca - è ora tutta nelle mani di Regione e Comune».

Una stoccata al sindaco arriva pure dal segretario regionale del Pd Assunta Tartaglione: «Finalmente la firma del Patto per Napoli, l'unica città che mancava all'appello, che rischiava ancora una volta di restare maglia nera. È la conferma che questa firma si poteva e si doveva fare e che bastava mettere da parte argomenti sbandierati in maniera strumentale dal sindaco e pensare al bene della città. L'auspicio è che questa intesa rappresenti l'inizio di una nuova fase da parte di de Magistris, fatta di senso delle istituzioni, dialogo e collaborazione su tutti i tavoli che vedono coinvolto il Comune».

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Protesta dei disoccupati prima dell'arrivo di Renzi