De Magistris-Salvini, duello tv da Lucia Annunziata: «Salvini non è il nuovo», «E tu sei un poveretto»

De Magistris-Salvini, duello tv da Lucia Annunziata: «Salvini non è il nuovo», «E tu sei un poveretto»
Domenica 19 Marzo 2017, 14:41 - Ultimo agg. 20 Marzo, 17:15
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«Attenzione a considerare Matteo Salvini il nuovo», esordisce così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, nel duello a distanza con il leader della Lega Nord, dopo gli scontri avvenuti in città. Un duello in tv «In 1/2» condotto da Lucia Annunziata a partire dalle 14,30 su Raitre. Il primo confronto, sebbene non diretto, con il leader della Lega che risponde in collegamento dopo la fine dell'intervista a Dema.

«I diecimila in piazza sono stati una bella pagina, nel giorno del comizio. Quel corteo avrebbe dovuto concludersi con una sonora pernacchia», spiega de Magistris riavvolgendo il nastro alla giornata di sabato scorso. «Non facciamo l'equazione manifestazione, centri sociali, violenza. Abbiamo fatto di tutto per evitare che la situazione potesse degenerare, la responsabilità non può essere attribuita al sindaco di Napoli. E la città è parte lesa di tutto questo. Dove c'è Salvini c'è sempre violenza». 

De Magistris puntualizza: «Non abbiamo detto mai no alla manifestazione di Salvini a Napoli, abbiamo detto solo che non avremmo concesso la Mostra d'Oltremare. Poi è legittimamente intervenuto il ministro dell'Interno, ma ancora oggi credo che sarebbe stato meglio spostare l'evento. Potevamo convenire su una soluzione equilibrata, far fare la manifestazione a Salvini a cinquanta metri, nel Palapartenope, e non in una sede del Comune. Invece del buonsenso si è soddisfatto un capriccio di Salvini. Penso che il ministro Minniti abbia ceduto all'intransigenza di Salvini», aggiunge in merito al braccio di ferro Comune-Prefettura. 

Il sindaco consegna alla Annunziata un libro, la prima copia de «La città ribelle». Non una contraddizione? È una rivolta anche contro lo Stato, chiede la giornalista. Lui risponde ricordano la sua storia. «Pezzi di Stato non mi hanno fatto più fare il magistrato, oggi sono uomo delle istituzioni, ma anche sindaco di strada».

Il primo cittadino fa poi gli auguri a Bassolino, che oggi compie 70 anni, ma lo attacca: «Ci ha lasciato città piena di rifiuti e piena di debiti». Ancora su Salvini: «Lui si è sempre posto contro, noi vogliamo unire. Come movimento non siamo nel panorama politico tradizionale, la gente è protagonista. Siamo più vicini a Podemos, adremo bene».

«Io populista? Non mi offendo. Salvini ha governato il Paese con i poteri che hanno oppresso le autonomie, quelle che io voglio invece valorizzare. Se populista significa strumentalizzare le ansie per produrre fascismi, alzare filo spinato, io non lo sono. Se significa connettersi con il popolo e dare voce a chi non l'ha mai avuta, non mi offendo». «A Napoli c'è un'esperienza di popolo, se si vuol usare questo senso allora è un'esperienza populista. Salvini non è il nuovo, ha governato con Berlusconi, ha tagliato le risorse ai comuni. Napoli è sicuramente un'esperienza nuova, dove cerchiamo di coniugare rivoluzione e affidabilità di governo». De Magistris interviene anche sulla vicenda Romeo, rivendicando la scelta di aver sottratto a un imprenditore la gestione del patrimonio di Napoli.



È quindi la volta di Salvini, che interviene in trasmissione subito dopo il sindaco. Lo scambio di saluti è gelido, tanto che il leader del Carroccio definisce Dema «un poveretto» prima che questo abbandoni lo studio televisivo. «Ho sentito l'intervista a questo signore, una mezzoretta inutile per il mio punto di vista. Non do giudizi, lascio giudicare a chi è davanti al televisore». E giù stoccate: «Non so cosa gli ho fatto di male, se gli appaio in sogno o meno. Sono molto preoccupato per i tanti napoletani che hanno problemi veri. Invito tutti quelli che hanno sentito questo signore parlare per mezzora a interrogarsi per capire se quest'uomo può governare il paese. Ringrazio Minniti. Le posizioni della Lega possono piacere o no, ma in democrazia tutti possono parlare. Grazie anche a Renzi, ma siamo in democrazia, non è normale che un ministro dell'Interno debba intervenire perché c'è un sindaco bizzarro che annulla il comizio tre volte in un giorno».

Salvini illustra poi il suo progetto d'espansione al Sud. «I gruppi Noi con Salvini sono centinaia con migliaia di iscritti. Stiamo crescendo al Sud anche per colpa della politica che non si occupa di strade e ospedale. Tornerò a Napoli. Entro maggio sarò a Palermo, a Bari tra quindici giorni, poi a Frosinone, L'Aquila, Roma e Salerno. Napoli fa parte dello Stato, non c'è una legge speciale che vieti a Salvini di andare a Napoli». Il clima si fa incandescente: «Napoli è la capitale europea dei falsi incidenti stradali, c'è una specie di catena di montaggio delle truffe. Sapete chi paga tutto questo? I napoletani perbene che pagano il doppio l'assicurazione». 

 
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