San Paolo caldo, ma tra Mastella
e De Magistris c'è il gelo

San Paolo caldo, ma tra Mastella e De Magistris c'è il gelo
di Pino Taormina
Lunedì 18 Settembre 2017, 08:52 - Ultimo agg. 08:54
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No, non è stata una sfida tipo Ok Corral o Mezzogiorno di fuoco anche perché l'appuntamento era fissato per le 15 e non in una città deserta ma davanti a 50mila spettatori. No, nessuna pistola fumante, nessuno sguardo minaccioso, nulla da duello rusticano o da film western alla Sergio Leone, con tanto di musica di Morricone in sottofondo. Luigi De Magistris e Clemente Mastella sono stati a pochi metri di distanza l'uno dall'altro, ma neppure uno sguardo si sono riusciti a scambiare. O meglio, neppure uno sguardo si sono voluti scambiare. Troppa gente di mezzo, troppa confusione. Si sono ignorati, ecco. Con il Napoli che è stato assai accorto nell'assegnare i posti nella tribuna vip ed evitare contatti pericolosi.

Uno ora è il sindaco di Napoli e l'altro è quello di Benevento ma dieci anni fa, di questi tempi, uno era un sostituto procuratore di Catanzaro che indagava sull'altro, Guardasigilli del governo Prodi. «È iniziato tutto da lì, lui è stato quello che per primo mi ha messo sulla croce. Le indagini della procura di Santa Maria Vetere, da cui sono stato assolto pochi giorni fa, arrivano dopo le sue. E dal suo procedimento sono stato assolto quasi subito, da un Gup. Non mi importa di vederlo, non mi importa di incontrarlo, non voglio stringergli la mano. Non l'ho visto allo stadio, non l'ho incrociato, non so manco se c'era. Ma pure se lo avessi visto, comunque non lo avrei visto...». Mastella va via presto, quando Mertens ha appena trasformato il rigore del 5-0: «È troppo una sofferenza continuare a stare qui». Da primo cittadino di Benevento è deluso, non poco, dalla prestazione della squadra sannita. Anche se l'animo azzurro non può che gioire. Da ex ministro di Grazia e Giustizia non dimentica, però. E avere a pochi passi De Magistris, l'ex pm che lo accusò, non deve essere stato facile «Lo vorrei perdonare, cristianamente è un obbligo per me. Ma almeno vorrei che prima o poi mi chiedesse scusa».

De Magistris vive la giornata come una normale domenica allo stadio. C'è solo il figlio con lui e nessuno degli addetti stampa che talvolta gli tengono compagnia quando il Napoli gioca al San Paolo. «Che volete che dica? È stata una partita facile facile», dice riferendosi alla goleada. Non ha alcun voglia di rompere il silenzio sull'argomento Mastella. E non è certo lo stadio il luogo giusto. Va via allo scoccare del novantesimo: il sindaco di Napoli si gode fino all'ultimo secondo lo show di Mertens e degli altri azzurri. Hanno assistito al match agli antipodi, impossibile incrociarsi persino tra il primo e il secondo tempo, nella piccola sala dove il Napoli offre il caffè.
Mastella ha il volto scuro. Ma solo per l'esito della partita. «Per la prima volta in vita mia non posso gioire per il successo del Napoli (di cui è notoriamente tifoso, ndr). Mi ha deluso il modo con cui il Benevento è sceso in campo al San Paolo, senza rabbia, senza vigore, senza cattiveria. Si può perdere contro gli azzurri, ma in questa maniera fa male. C'è stato un approccio sbagliato, così è inevitabile rimediare questa brutta figura. Io sono fiero che il Benevento sia in serie A, città come Bari, Catania, Venezia non hanno questa gioia. Ma mi auguro che il Benevento abbia imparato la lezione». Ha la giacca sbottonata e poca voglia di sorridere, dopo aver visto solo un pezzo della partita. «Però io credo ancora nella salvezza, l'importante è restare uniti, compatti, non farsi prendere dalla delusione. Dobbiamo imparare dal Crotone che non ha mollato fino alla fine. Ma qualcosa di diverso deve fare il Benevento, certo ieri al San Paolo abbiamo fatto la figura degli sparring partner in un allenamento del Napoli. E questa non è la strada giusta». La gioia per il ritorno di un derby in Campania. Quando si giocò l'ultimo, tra Napoli e Avellino, nel febbraio del 1990, Mastella era sottosegretario alla Difesa e sindaco di Ceppaloni. «Il Benevento deve cambiare mentalità, sono certo che la lezione di ieri sia stata importante. È stato bello vedere tutti i nostri tifosi al San Paolo, è stata una grande festa per tutti».
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