Scintille sindaco-governo,
ora è lite sul Patto per il Sud

Scintille sindaco-governo, ora è lite sul Patto per il Sud
di Luigi Roano
Giovedì 15 Settembre 2016, 15:20
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Le mani sono tese da ambo le parti, almeno questi sono gli intenti, però in mezzo ci sono ancora tante polemiche e incomprensioni perché molte parole si dicono fuori dalle sedi opportune, vale a dire le Istituzioni. Così, sull'asse Napoli-Roma, anche quella di ieri è stata una giornata calda, il proseguimento di un duello lungo ormai quasi due anni tra Comune e governo. Ieri, lo scontro, c'è stato tra il sindaco Luigi de Magistris e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. «Pronti a incontrare il sindaco però lui la smetta di insultare Renzi», la posizione del sottosegretario. «Voglio incontrare il premier senza Salvo Nastasi, poi è chiaro che il governo si sceglie la sua delegazione, ci mancherebbe», la posizione del sindaco.

Un piccolo passo indietro per inquadrare ancora meglio la vicenda. Lunedì il sindaco non accetta di incontrare il premier Matteo Renzi al San Carlo perché al vertice avrebbe partecipato anche il commissario di Bagnoli. La mano tesa di Palazzo Chigi c'è, ma viene respinta. Dal suo punto di vista, l'ex pm, non ci sta. Atteso che da quando c'è stata la nomina di Nastasi l'ha sempre contestata anche per vie legali (ha perso il primo round al Tar e ora si aspetta il Consiglio di Stato) inquadra la mossa del premier come una provocazione. I due a stento si salutano nel palco reale del Massimo napoletano un gelo da far battere i denti. Il balletto delle polemiche si rimette in moto ieri mattina a Radio 24, dove il sindaco - stimolato sull'argomento - non cambia posizione: «Renzi - racconta de Magistris - ha detto di essere disponibile all'incontro, ma solo se ci fosse stato il commissario per Bagnoli, come se senza triangolo istituzionale non potessimo avere un incontro». E ancora: «Ci sono ragioni per le quali, di certe cose, non posso parlare davanti a questo commissario che inquina l'incontro. Se il presidente del Consiglio condiziona l'incontro alla presenza del commissario che riteniamo illegittimo, è una questione nazionale e non locale: il tentativo, cioè, di isolare una città come Napoli che in questo momento è strategica per il rilancio del Paese e del Sud». De Magistris apre anche un'altra partita: «Si parla di Patto per il Sud, di cui finora abbiamo sentito solo roboanti dichiarazioni mediatiche. Noi, come città di Napoli, non siamo mai stati consultati».
A questo punto scende in campo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è lui, De Vincenti, a dire basta, parole forti ma non fino al punto di spezzare il filo di un dialogo difficile e che comunque esiste: «Il sindaco di Napoli ha ripetutamente e in più sedi insultato il presidente del Consiglio. Nonostante ciò, il governo è pronto ad incontrare il Comune, come del resto lo stesso premier ha ribadito a tutti gli esponenti dell'amministrazione cittadina che l'altra sera lo hanno avvicinato al Teatro San Carlo. Il sindaco di Napoli è libero di scegliere la sua delegazione, il governo altrettanto». Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, che avverte: «Se il sindaco di Napoli vuole il dialogo, noi ci siamo. Se invece pensa che per la sua città sia più produttivo alimentare lo scontro, in bocca al lupo».

E il «Patto per il sud»? Anche qui De Vincenti replica: «Quanto al Patto per il Sud Napoli rimane l'unica città metropolitana del Mezzogiorno a non voler chiudere l'accordo. Altri territori, che pure con il governo hanno un rapporto dialettico, hanno scelto di condividere la responsabilità di un'intesa che investe risorse ingenti per il futuro di quelle realtà». Arriva immediata la controreplica, il Patto vale 300 milioni di investimenti a Napoli e l'ex pm spiega come stanno le cose dal punto di vista del Comune: «Si tratta di una dichiarazione grave e totalmente infondata quella di De Vincenti quando afferma che Napoli non vuole chiudere l'accordo per il Patto per il Sud. Il sindaco di Napoli e la sua Amministrazione - afferma de Magistris - non sono mai stati chiamati a nessun tavolo istituzionale. Se il governo vuole parlare e definire il Patto per il Sud ci convochi anche domattina». Altro giro altra replica del sottosegretario: «Ribadisco: noi siamo pronti a discutere di Patto per il Sud non appena da parte del sindaco di Napoli si dia prova di quel dovuto rispetto istituzionale che è la necessaria precondizione di qualunque interlocuzione». De Magistris raccoglie la replica mentre sta rilasciando una intervista a Televomero: «Allora è un ricatto istituzionale, si conferma che non siamo mai stati chiamati». Da Palazzo Chigi per ora non si replica. De Magistris non molla però la presa sul tema dell'incontro con Renzi e sempre a Televomero lancia messaggi al governatore Vincenzo De Luca: «Non accetto lezioni di correttezza istituzionale da lui. De Luca è persona acuta e sa come stanno le cose. Vuole fare la mediazione? A me sta bene, è molto semplice: alzi il telefono e organizzi l'incontro tra Istituzioni che sono il Governo, la Regione e il Comune».
 
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