«Sì», «No», leader contro
in Campania: ras dei voti in azione

«Sì», «No», leader contro in Campania: ras dei voti in azione
di Paolo Mainiero
Giovedì 1 Dicembre 2016, 09:09 - Ultimo agg. 09:12
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Tutti in campo. Ultimi giorni di campagna referendaria e in Campania, da molti indicata come la Florida d'Italia, la mobilitazione è totale. Stasera torna a Napoli Matteo Renzi: il presidente del consiglio sarà alle 21, alla Mostra d'Oltremare, per ribaltare i pronostici che nel Sud danno in vantaggio il No. Ma è in tutta la Campania che i due fronti vanno a caccia degli ultimi indecisi.

Napoli. «Se Higuain votasse per il referendum, voterebbe Sì, perché è un traditore», è la battuta (ma non troppo) di Luigi de Magistris. Il sindaco di Napoli è impegnato pancia a terra nel No alle riforme. È un fronte che vede insieme Forza Italia, Fdi, M5s, Si, ovvero il variegato schieramento che si oppone a Renzi. Si va dagli azzurri Domenico De Siano e Paolo Russo a Marcello Taglialatela di Fdi; da Arturo Scotto e Peppe De Cristoforo di Sì ai grillini Luigi Di Maio e Roberto Fico. Uomini e donne del Pd impegnati nelle istituzioni e che sono schierati per il No ci sono. Ma è una minoranza. Dei parlamentari e dei consiglieri regionali Dem, solo in cinque voteranno No: i deputati Luisa Bossa e Giorgio Piccolo, il senatore Enzo Cuomo e il consigliere regionale Gianluca Daniele (con Sinistra riformista di Roberto Speranza), l'eurodeputato Massimo Paolucci (vicino a D'Alema). Per il resto, il grosso del Pd è tutto per il Sì. Particolarmente attivi, Lello Topo e Mario Casillo, recordman di preferenze alle regionali del 2015. In prima linea Enza Amato e Bruna Fiola, due figlie d'arte che pure sbarcarono in Regione a suon di voti (di papà). Voterà Sì anche il consigliere regionale Antonio Marciano, vicino all'area Sinistra per il Sì del ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina. Per restare in consiglio regionale, nella maggioranza che sostiene De Luca non vi sono defezioni e il No del Dem Daniele è compensato dal Sì di Pasquale Sommese (Area popolare). A favore delle riforme c'è l'ex governatore Antonio Bassolino. Al di fuori del Pd, è per il Sì il deputato Raffaele Calabrò (Ap), che fu consigliere per la Sanità di Caldoro e che oggi collabora con De Luca. Dovrebbe votare Sì il senatore Riccardo Villari, che già in aula votò le riforme (e poi lasciò Forza Italia). C'è poi la pattuglia degli ex azzurri confluiti in Ala, il gruppo fondato da Denis Verdini: sono i senatori Antonio Milo, Pietro Langella, Domenico Auricchio.

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