Napoli, Valente: «Comune rischia crac,
a rischio pure gli stipendi»

Napoli, Valente: «Comune rischia crac, a rischio pure gli stipendi»
Lunedì 9 Gennaio 2017, 16:58
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«Mentre il Comune di Napoli, rimasto senza liquidità, rischia il crac, la crisi politica dell' amministrazione de Magistris è ormai arrivata a un punto limite. De Magistris oggi è costretto a pagare le numerose cambiali elettorali agli esponenti del centrodestra candidati ed eletti nelle sue liste, sulla falsariga di quello che avviene alla Città Metropolitana dove ha stretto accordi di potere con esponenti verdiniani e berlusconiani». Lo afferma la deputata e capogruppo Pd al Consiglio comunale di Napoli Valeria Valente.

«C'è, poi, un'altra emergenza, ancora più seria, e riguarda la liquidità delle casse comunali, bloccate dal pignoramento di 120 milioni di euro per effetto di una vecchia condanna, prima tenuta nascosta e dopo sottovalutata dall'amministrazione de Magistris. Per superare l'emergenza sarebbero necessari un sindaco e una maggioranza pienamente impegnati su questo problema, come sugli altri grandi problemi di Napoli, e non distratti dalla spartizione delle poltrone. Altrimenti - spiega - il rischio concreto che questo mese non si paghino gli stipendi del Comune diverrà a breve una tragica certezza e insieme ad essa il venir meno di tanti servizi pubblici essenziali. Eventualità che nemmeno vogliamo immaginare».

«Aver alzato il livello dello scontro con Saviano è servito al sindaco anche a distogliere l'attenzione da questi problemi, ma i nodi adesso sono arrivati al pettine. Gli arancioni, gli ex berlusconiani e gli esponenti di centrodestra che compongono la maggioranza di de Magistris risolvano al più presto le loro beghe interne perché Napoli non può più aspettare», aggiunge. «Il sindaco non riesce ad avere nei due enti squadre di governo, in questo momento, credibili e pienamente operative. Al Comune, il rimpasto di Giunta è annunciato da sei mesi, ma puntualmente viene rinviato. Abbiamo notizie di continui vertici a porte chiuse, in stile Prima Repubblica - sottolinea - nel corso dei quali de Magistris è tirato per la giacca dalle richieste di deleghe e assessorati che gli arrivano da destra e sinistra. Mentre avviene tutto ciò è completamente paralizzata l'attività di Palazzo San Giacomo a partire da atti fondamentali, come il bilancio. Nonostante si fosse impegnato a farlo entro il 30 novembre, de Magistris ancora non ha presentato il consuntivo 2016».
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