Loffredo denuncia di aver versato due milioni di euro per ottenere un'autorizzazione dal Principato di Monaco per organizzare una serie di eventi di poker online. Alla fine, però, l'autorizzazione non arrivò mai e un'altra società, guadagnando poi decine di milioni, avrebbe copiato la sua piattaforma 'Montecarlo Poker Tour' per la quale aveva investito 7 milioni di euro. Il principe Alberto è titolare per il 57% delle azioni della società che gestisce numerosi ristoranti e casinò monegaschi e era stato già citato nella causa ma la citazione tramite il Consolato non era andata a buon fine.
Il giudice ha quindi citato il principe sulla scorta della «Convenzione del 15.11.1965 relativa alla notificazione all'estero degli atti giudiziari ed extragiudiziari in materia civile o commerciale» secondo cui «l'esecuzione o la comunicazione di una domanda di notificazione può essere esclusa solo se lo Stato richiesto ritiene che la loro osservanza possa pregiudicare la sua sovranità o la sua sicurezza».
Il giudice ha considerato che il comma 3 della Convenzione prevede che «in caso di rifiuto, l'Autorità Centrale informa immediatamente il richiedente e ne indica i motivi» mentre nella risposta dell'Autorità monegasca «vi è generico riferimento all'inviolabilità della persona del Sovrano senza specificazione alcuna in relazione al contenuto dell'atto da notificare e alle regole da osservare».
Ha quindi ritenuto nulla la notifica e ha citato le parti per il prossimo 24 aprile.