Schianto in tangenziale: giovani fotografe a Scampia, nel nome di Livia

Schianto in tangenziale: giovani fotografe a Scampia, nel nome di Livia
di Nico Falco
Giovedì 30 Luglio 2015, 08:34 - Ultimo agg. 09:41
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La passione di Lilly continuerà a vivere, negli scatti delle ragazze che potranno perseguire il sogno della fotografia nel suo ricordo. È il modo che hanno scelto parenti e amici di Livia Barbato, tragicamente scomparsa nello schianto in Tangenziale venerdì notte, per onorare la memoria della ventunenne e dare a giovani cresciute in contesti disagiati la possibilità di sviluppare l’amore per la fotografia.



Il laboratorio fotografico dedicato a «Lilly Bartok», il nome con cui Livia si era fatta conoscere nell’ambiente e in Rete, nascerà a Scampia nell’ambito di un progetto curato dalla Fondazione Mission Bambini onlus, che prevede una «scuola della seconda opportunità» con reinserimento scolastico di ragazzi che hanno abbandonato gli studi e avvio al lavoro specifico per ragazze tramite tirocini formativi in aziende del territorio di Napoli. Ieri mattina, nella chiesa di Santa Maria Solitaria e dei santi Antonio e Isidoro, a pochi passi dall’abitazione della famiglia Barbato a Fuorigrotta, una folla di centinaia di persone si è riunita per dare l’ultimo saluto a Livia. Parenti, amici, ma anche numerose persone che erano rimaste fortemente toccate dalla sorte della ventunenne e che, seppur non avendola mai conosciuta, hanno sentito il bisogno di porgerle l’ultimo saluto. La famiglia non ha voluto fiori ma ha chiesto di fare un’offerta per istituire una borsa di studio a nome della ragazza, che frequentava l’Accademia delle Belle Arti e lavorava come fotografa free lance. La chiesa era gremita, molti hanno dovuto sostare nel piazzale esterno o sul marciapiedi al lato opposto della strada. Tantissimi ragazzi, la maggior parte amici di Livia.



Ma c’erano anche quelli che conoscevano Aniello Mormile, il fidanzato della ventunenne, che alle 4.30 della notte tra venerdì e sabato scorsi ha effettuato quella inspiegabile inversione in Tangenziale e, dopo una corsa di cinque chilometri, si è schiantato contro un’altra autovettura, causando la morte della ragazza e di Aniello Miranda, quarantottenne di Torre del Greco. “Nello” è attualmente piantonato all’ospedale San Paolo, dove verrà operato nei prossimi giorni per una frattura al perone e una al malleolo. Su di lui, agli arresti, pende la pesantissima accusa di duplice omicidio volontario. Un gesto che i suoi amici non riescono ancora a spiegarsi e sul quale lui fa scena muta, mentre gli inquirenti cercano di capire se tra i due fidanzati fosse in atto un litigio, circostanza smentita da chi aveva passato con loro la serata in un locale di Pozzuoli. La madre di Mormile si è recata ieri mattina in visita di condoglianze a casa della famiglia Barbato. Due famiglie distrutte, che preferiscono chiudersi nel silenzio davanti a una tragedia che finora non ha spiegazione e che condividono con i familiari di Miranda, che quella mattina si stava recando al lavoro.



«Questo è il giorno dell’addio e del distacco, non quello del perché - ha affermato il parroco dall’altare, parlando a una folla commossa - non dovete pensare che Livia sia andata via per sempre, ma soltanto che è andata via prima di voi». Davanti a lui, la piccola bara bianca su cui restavano fissi gli occhi attoniti dei presenti. Accanto è stato poggiato un palloncino con la forma di Hello Kitty, con le dediche delle amiche. Dopo la cerimonia, quando il feretro è uscito, trasportato in spalla dal fratello di Livia e da amici, e seguito dai genitori, Gianfranco e Angela, è scattato un applauso. Spontaneo, lungo, mentre molti di coloro che fino a quel momento erano riusciti a trattenere le lacrime sono scoppiati in un pianto incontrollato. Tra le mani, l’immaginetta distribuita durante l’omelia, con una foto di Livia che, sorridente, guarda nell’obiettivo pronta a scattare con la sua inseparabile reflex.