Appena i carabinieri gli hanno notificato i decreti di fermo, Claudio Vitale e Jacopo Nicchetto, sono stati trasferiti dall’ospedale Martiri di Villa Malata di Sarno a al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, presso il reparto detentivo. Un passaggio obbligato, per loro, ancor prima che si sapesse del decesso del giovane Pasquale Prisco ucciso, secondo la ricostruzione degli inquirenti, da un colpo esploso dalla pistola di Nicchetto: l’unica, secondo il reparto investigazioni scientifiche di Salerno, ad aver sparato.
Ma ricostruiamo ciò che è accaduto mercoledì al supermercato Etè di Ottaviano.
Volto travisato e armi in pugno i due minacciano la cassiera e la costringono a mettere l’incasso della mattinata, 1300 euro, in una busta di plastica. C’è un video che incastra i due militari: la sequenza registrata dall’impianto di videosorveglianza del market, insieme alle rilevazioni scientifiche eseguite nell’ospedale di Sarno, attrezzato a laboratorio, rappresentano il cuore del decreto di fermo che questa mattina dovrà passare l’esame del gip di Nola. Ma non è tutto: in un secondo video, nella disponibilità della procura, si vede l’auto dei carabinieri-banditi girare più volte negli spazi antistanti il supermecato, anche nei minuti immediatamente precedenti l’assalto: per gli investigatori aspettavano il momento giusto per compiere l’assalto.
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