Pignon-Ernest racconta Pasolini
dalle viscere di Napoli a Scampia

Ernest Piggnon-Ernest
Ernest Piggnon-Ernest
di Salvio Parisi
Mercoledì 19 Aprile 2017, 17:53
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«Se torno» (Si je reviens) è il titolo del singolare docu-film che Ernest Pignon-Ernest, street artist nizzardo classe 1942, ha girato in questi ultimi anni nei luoghi di Pier Paolo Pasolini, della cui morte commemora il quarantennio. Dal cuore di Mamma Roma alle spiagge di Ostia, dove fu assassinato, dai vicoli dell'amata Matera (scenario del Vangelo Secondo Matteo) alle viscere di Napoli (nei luoghi del Decameron) fino alle Vele di Scampia, Pignon ha tracciato un percorso di provocazione e denuncia attraverso l'affissione di una singolare Pietà, in cui un austero Pasolini porta in braccio il suo stesso corpo senza vita: «cosa avete fatto della mia morte?» sembra interrogare e redarguire passanti e curiosi, che si fermano, osservano, ricordano, giudicano, scattano foto e selfie o strappano l'opera per disappunto.
 

 

Il progetto è stato realizzato dal Collettivo italo-francese Sikozel, che dal 2015 segue Pignon in questo severo percorso artistico e urbano sulla morte del poeta e regista bolognese, ed è stato presentato ai primi di marzo all'Istituto Francese Grenoble di Napoli. Il 18 aprile sera il film è stato proiettato per volere di Pignon proprio sotto la Vela Celeste di Scampia con un edificante intervento di Davide Cerullo, lì residente e contributer del girato, e i commenti musicali di Massimo Ferrante.

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