«È a Napoli il primo appuntamento con cui oggi parte il progetto 'Stop agli abusi sui bambinì, che unisce professionalità, sensibilità ed entusiasmo, doti che tutti i pediatri hanno dimostrato per una problematica tra le più delicate e dolorose dell'infanzia e dell'adolescenza - sottolinea Luigi Nigri, responsabile del progetto per Fimp - A Napoli saranno coinvolti circa 50 pediatri campani e nell'arco del 2017 molti altri parteciperanno ai corsi che si terranno in altre 18 città italiane. L'iniziativa contribuirà a un risveglio delle coscienze: i pediatri che seguiranno i corsi diventeranno un punto di riferimento per i colleghi sul territorio che riceveranno consigli e aiuto per la gestione di casi sospetti di abusi e maltrattamenti». Al momento, «le denunce, secondo quanto riferisce la Polizia giudiziaria sono 700/800 in tutto il Paese ogni sei mesi. Il problema resta ancora troppo spesso nascosto e taciuto».
«In Campania non sono disponibili dati di incidenza di abusi e maltrattamenti - spiega Renato Vitiello, vicepresidente Sip Campania - perché non abbiamo un osservatorio sui minori, ma la prevalenza del fenomeno non è diversa da quella del resto del Paese e si conferma il dato di letteratura scientifica di un bimbo su mille a rischio di abusi sessuali». «Parte da Napoli la nostra missione di creare una rete di pediatri e medici a salvaguardia dei bambini vittime di abusi e maltrattamenti - affermano Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, presidente e vicepresidente del Gruppo Menarini - Abbiamo elaborato tale progetto con l'intento di ramificare la formazione medica in tutte le regioni, perché purtroppo queste tristi storie di cronaca non risparmiano nessuna realtà italiana: un progetto unico nel suo genere, che rende l'Italia d'esempio per tutti gli altri Paesi.
Crediamo fermamente nel valore sociale di questa rete di medici sentinella e speriamo anche di abbattere drasticamente il numero di storie dolorose che nessuno vorrebbe mai leggere sui giornali».