Napoli città pilota per il turismo a misura di bambino: ecco «My Fair City»

Napoli città pilota per il turismo a misura di bambino: ecco «My Fair City»
Venerdì 11 Marzo 2016, 18:09
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Rendere giocosa e divertente la visita di alcuni dei più bei luoghi del centro antico di Napoli. Dalla Guglia di San Domenico a Palazzo Petrucci, da Palazzo di Sangro a Palazzo Venezia, storia, architettura e bellezza del cuore della città partenopea diventano finalmente anche a portata di bambino e famiglie. È questo l'obiettivo di My Fair City, innovativo progetto di fruizione dei beni culturali e di servizi al turismo per l’infanzia presentato stamattina mercoledì 9 marzo a Napoli presso la Sala del Capitolo Complesso di San Domenico Maggiore. Alla conferenza di presentazione  hanno partecipato Salvatore Esposito De Falco (CUEIM - Project Manager My Fair City), Giancarlo Carriero, Presidente Sezione Turismo dell'Unione Industriali di Napoli, Gaetano Daniele, Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, Valeria Fascione, Assessore all’Internazionalizzazione, Start-up e Innovazione della Regione Campania, Flavio Tariffi (Space S.p.A.), Barbara Balbi(Università Suor Orsola Benincasa di Napoli), Giovanni Petrone (Le Nuvole)

COS’E’ MY FAIR CITY. Basato su un’App installata su tablet, i partner di My Fair City hanno sviluppato un sistema interattivo di visita di un’area del centro antico di Napoli cucito sulle esigenze e i linguaggi dei più piccoli. Ad accompagnarli tra le bellezze di Palazzo Petrucci o di piazza San Domenico è infatti una guida d'eccezione, un Pulcinella in digitale che grazie a una rete di sensori e al sistema Gps spiega loro passo dopo passo quel che stanno vedendo utilizzando uno stile narrativo adatto a evocare un’atmosfera fiabesca e suggestiva. Ad alcuni punti di interesse è inoltre abbinato anche un contributo di realtà aumentata che sovrappone un’animazione video alla realtà ripresa attraverso la fotocamera del tablet in dotazione al piccolo turista. Un altro elemento di valore è la presenza della funzionalità “whisper”, che rende l’App completa per la visita cittadina anche da parte di una scolaresca accompagnata dall’insegnante o da una guida turistica: tramite il dispositivo mobile, l’accompagnatore può infatti trasmettere messaggi vocali in modo da condurre il gruppo e dare istruzioni sul funzionamento dell’App.

I PARTNER.  Il progetto, finanziato dalla Regione Campania su fondi FERS (POR Campania 2007-2013, Bandi dello sportello dell'innovazione: Progetti Cultural and Creative Lab), è stato realizzato da un network di imprese, università e centri di ricerca composto da Space S.p.A., Cooperativa Le Nuvole, Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale (Cueim - Napoli) e l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. "Il progetto My Fair City – spiega Salvatore Esposito De Falco, project manager del progetto My Fair City - si pone l'obiettivo ambizioso di costruire un sistema di offerta turistico-culturale fruibile e rispondente alla psicologia del bambino. Un bambino educato sin da piccolo, infatti, avrà tutte le caratteristiche di un turista perfetto da grande, in grado di apprezzare e valorizzare l'offerta turistico-culturale di un luogo"

ANIMAZIONE TEATRALE A PALAZZO VENEZIA. Il percorso di My Fair City consiste in una narrazione abbinata a giochi, indovinelli e anche ad una pièce teatrale a Palazzo Venezia, dove una dama del Settecento racconta la sua giornata tipo tra toeletta, balli e corsi sull’uso del ventaglio. “Con questo progetto – afferma Giovanni Petrone, direttore artistico de “Le Nuvole” - siamo riusciti a fare sintesi tra linguaggi a noi più prossimi, come quello del teatro, della scienza e della cultura, e i nuovi linguaggi tecnologici. My Fair City è molto efficace perché è un'esperienza che, grazie alla dimensione ludica e tecnologica, lascia intatta nei bambini l'emozione della scoperta di luoghi altrimenti incomprensibili”.

LA SPERIMENTAZIONE. Il percorso di fruizione My Fair City è stato testato insieme a otto bambini tra gli 8 e i 13 anni (Istituti scolastici "Villanova", "G. Oberdan", "Cuoco-Schipa", "Viviani" e "Andrea Doria") attraverso una fase di pre-visita, visita e post-visita dei luoghi interessati dalla ricerca. In questa fase ai bambini è stato sottoposto un questionario-intervista a cura di Maddalena Della Volpe, Barbara Balbi e Giovanna d'Alessandro, del Dipartimento di Scienze della Formazione del Suor Orsola Benincasa. “La valutazione e validazione dell’esperienza di visita è stata progettata coinvolgendo i piccoli fruitori dell’applicazione in una sperimentazione che li ha visti collaborare come un vero e proprio gruppo di lavoro”, spiega Barbara Balbi.  
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