Strangolata, denudata e portata
al Lido dentro un trolley: i killer
di Mahtab sarebbero i coinquilini

Strangolata, denudata e portata al Lido dentro un trolley
Strangolata, denudata e portata al Lido dentro un trolley
Lunedì 3 Febbraio 2014, 07:30 - Ultimo agg. 4 Febbraio, 19:00
3 Minuti di Lettura

VENEZIA - Scoperti e fermati dalla Squadra Mobile i due presunti assassini dell'iraniana Mahtab Ahad Savoji, 31 anni, il cui cadavere è stato trovato la mattina del 28 gennaio in un canale al Lido di Venezia. Sono i due coinquilini indiani della ragazza.

Si tratta di una coppia, Rajeshwar Singh, 29 anni, e la fidanzata Gagandeep Kaur, 30, con i quali, quest'ultima, condivideva una delle tre stanze in un appartamento di Via Pericle a Milano. Il cadavere della donna, uccisa per strangolamento e poi denudata, è stato messo in un trolley che i due iraniani - lei 30enne cameriera in un albergo milanese e lui 29enne portiere in un altro albergo - hanno trasportato in treno da Milano a Venezia fino al Lido.

Il cadavere portato in trolley per oltre 12 ore.

Dalla mattina del 27 alla sera dello stesso giorno. La mattina i due hanno messo il corpo nella valigia, sono partiti in treno per Lecco con l'intenzione di abbandonarla lì ma hanno dovuto rinunciare per il numero di presenti. A quel punto sono tornati a Milano, e hanno proseguito il viaggio con un altro treno per Venezia. Qui sono saliti sul traghetto per il Lido, dove hanno infine gettato il cadavere in un canale.

I due hanno fatto poi rientro nel capoluogo lombardo con un taxi, pagando 500 euro la corsa. Gli indagati sono stati sottoposti a fermo dal pm milanese Grazia Predella con l'accusa di omicidio volontario in concorso e soppressione di cadavere. Risolto così in meno di una settimana dalla squadra Mobile di Venezia e Milano quello che, in un primo momento, si era profilato un giallo di non facile soluzione.

I tentativi di depistaggio. Avevano cercato di depistare la polizia la coppia fermata per l'omicidio dell'iraniana Mahtab. I due si erano presentati in Questura a Milano il 27 gennaio per denunciare la scomparsa di Mahtab, affermando che l'avevano vista l'ultima volta mentre era ancora a letto a dormire, e poi di non aver più avuto sue notizie. La sera prima, il 26 gennaio - è il racconto -, avevano cenato tutti e tre assieme e avevano bevuto molto, in particolare l'iraniana che si era scolata mezza bottiglia di whiskey. Della scomparsa della giovane si era preoccupata anche la zia che, dopo averle mandato del denaro tramite money transfer, la mattina del 27, non era più riuscita a mettersi in contatto con lei.

Mahtab voleva trasferirsi altrove. Molto in apprensione anche l'amica della vittima, sua connazionale, che l'attendeva a casa dopo la decisione di Mahtab di trasferirsi da lei, nonostante avesse pagato 250 euro alla coppia per l'affitto di febbraio. L'amica le aveva mandato alle 12.21 un sms che non aveva avuto risposta. La stessa amica era a conoscenza delle avances dell'uomo che faceva sesso con la fidanzata davanti alla vittima, cercando di coinvolgerla inutilmente in un rapporto a tre. Una situazione di imbarazzo che andava avanti da un po' di tempo alla quale Mahtab voleva porre fine, lasciando per sempre quella stanza dove dormivano insieme tutti e tre. L'iraniana aveva già impacchettato la sua roba in due valige per andarsene, senza sapere che non avrebbe più lasciato quella stanza se non priva di vita e dentro un trolley, prima che il suo corpo fosse gettato via, ultimo disprezzo, come un oggetto qualsiasi.